giovedì 20 febbraio 2025

Sic Transit Gloria Computātōriōrum – 4 puntata

 Personaggi ed interpreti.

Nei corso degli studi universitari ho sostenuto esami di matematica (e ne o aggiunto uno in più sperando … lasciamo perdere....) di fisica e alcuni tipicamente informatici.

 Negli esami matematici emergevano spesso nomi propri: i vari Cauchy, Lagrange, Fermat, Fourier... si aggiungevano ai Pitagora e Euclide già incontrati ai tempi delle scuole medie. Idem nei due esami di fisica incrociavamo i nomi di Faraday Maxwell ecc... mentre tutto il sapere informatico pareva costruito da invisibili formichine. Si applicava l'algebra di Bool e le leggi di De Morgan ma George Boole fu un logico che visse un secolo prima dei calcolatori e Augustus De Morgan fu pure lui un logico e quasi contemporaneo di Boole.

Nel più interessante tra tutti i corsi che ho seguito, cioè “Elaborazione dell'Informazione Non Numerica” tenuto dal compianto prof. Torasso e che trattava temi legati a quelli che oggi va di moda chiamare Intelligenza artificiale, compariva il nome di Noam Chomsky, filosofo e linguista, proprio sul tema delle augmented transition network, cioè sulla modellazione di strutture comunicative del linguaggio umano, insomma quelle che più di quarant'anni dopo vediamo in ChatGPT Deepseek e altri LLM che fanno gridare “Intelligenza artificiale!!” Ma appunto Chomsky era un linguista e il corso sebbene peculiare di informatica, trattava di dove l'informatica debordava un po' dai sui tradizionali (tradizionali per il 1979!) utilizzi e si apriva all'interdisciplinarità.

Il primo informatico vero di cui ho visto nome e cognome fu Per Brinch Hansen, citato nella tesi di laurea a proposito dei sistemi multiprocessori.

Ora, sul tema delle nuove tecnologie tutti citano il vari Mark Zuckerberg, Elon Musk, Jeff Bezos Peter Thiel e a Dio piacendo anche Bill Gates e Steve Jobs.

Premesso che i primi quattro e il decuius non penso abbiano mai scritto una riga di codice in vita loro, né fatto schemi di circuiti, ma solo usato conoscenze “laterali” e “pugni sui tavoli” per ottenere quello che hanno ottenuto. Bill Gates qualcosa di computer penso ne sapesse, siamo noi che non sappiamo come il suo MS/DOS che non era certo il massimo dei sistemi operativi che circolavano a quei tempi (inizio anni 80), possa essere diventato quasi uno standard “de facto”!

Il nome del nume è Linus Torvalds.

Volendo poi uno potrebbe aggiungere Richard Stallman, nonostante la stranezza del personaggio.


Per il resto l'informatica è fatta da anonimi, come le cattedrali del medioevo.

domenica 16 febbraio 2025

L'Identità Europea - Mia ultima lettura

 Ho letto questo libro perché conosco l'autore che pur con grandi differenze di età e di situazione sociologica, considero un amico.

Sono seicento pagine che spaziano dall'antica Grecia al 1914. Ma non è un testo di storia, anzi un po' di storia bisogna conoscerla per non perdersi. Nemmeno un testo di filosofia, seppur tocchi il pensiero nella sua evoluzione storica, né di letteratura seppur di letterati ne compaiano molti, e nemmeno di arte seppur ne parli in più circostanze e, questo a suo favore, un'arte giustamente considerata è la musica.

Non mi piace molto il titolo, perché ritengo l'identità europea come qualcosa di poco unitario: in questo testo compaiono molti 'mattoncini del lego' ma ne mancano altri. Salta Verdi, salta il fenomeno dei carnevali, e qualcosa in più sulla riforma e controriforma non mi sarebbe spiaciuto. Eppure anche aggiungendo paragrafi non sarebbero mai abbastanza ed un disegno univoco non sarebbe mai leggibile con chiarezza.

Con tutto ciò il libro è stata una lettura interessante. Ho saputo qualcosa in più del teatro greco, di Calderon de la Barca e di Goethe che conoscevo solo come flatus vocis, di Wagner, che comunque non mi ha fatto venire voglia di ascoltarne la musica.

Non si tratta mai solo di narrazioni, ma narrazioni con giudizi. A volte molto interessanti come a pag. 572 sulla musica, alcuni che condividevo già prima, come il fatto che la rivoluzione francese abbia portato a termine un processo di accentramento statuale iniziato con Luigi XIV, altri che presentano dei punti di vista su argomenti a me già noti, ma che non avevo mai esaminato in tal modo. Altri, su argomenti di cui ero ignorante.

Siccome l'autore ha trascorso molti anni della sua vita in attività didattiche, penso che il libro avrebbe potuto intitolarsi “Tutto quello che avrei voluto spiegare in classe ma non ho mai osato farlo” (probabilmente gli allievi non l'avrebbero capito!)

lunedì 10 febbraio 2025

Sic Transit Gloria Computātōriōrum – 3 puntata

 Il ritorno del terminale

Tanti anni fa c'erano computer molto grossi. Quelli che venivano chiamati “mini” quali il PDP11 e HP1000 avevano le dimensioni di un frigorifero. Gli altri, detti anche Mainframe (tipo gli IBM 370) erano molto più ingombranti ...


A questi computer erano solitamente collegati una o più stampanti, delle unità disco (ricordo che per portare 10 mega nel 1984 ho usato la borsa che adoperavo abitualmente per andare in piscina) a volte una unità a nastro, una telescrivente che fungeva il più delle volte da consolle del sistema e dei cosiddetti “terminali” cioè video a raggi catodici con 24 righe e 80 colonne (ma si poteva anche settare a 132, però la lettura non era un granché) ed una tastiera alfanumerica. Tipico il VT100. L'interazione con il computer avveniva attraverso questi terminali.

Dalla la metà degli anni 80 ho incontrato i terminal server vale a dire dei computer a cui erano collegati molti terminali sparsi per l'azienda e a loro volta collegati in “local area network” con diversi mini elaboratori, per lo più VAX11 della Digital. Andavi al terminale e ti collegavi, tramite il terminal server con il computer a cui dovevi connetterti.

Ricordo il piacere dei primi personal computer: avere tutto qui! Sviluppare, installare, configurare… Poi pian pianino i PC si sono connessi sempre più in rete, ma questa è un'altra puntata.

Ora vanno di moda gli smartphone su cui gli utenti si “attaccano” a computer sparsi per ogni dove nel mondo. Quando scarichi l'app nella maggior parte dei casi scarichi il layout delle parti fisse, e quando l'attivi avviene lo scambio dei dati variabili... ma davvero?? Oppure gira qualcosa a tua insaputa?

Boh? Comunque questo allontanarsi dalla “vera” CPU mi ha fatto ritornare indietro di anni. Lo smartphone è un device, come la stampante o appunto il terminale. A volte mi viene proprio da chiamarlo “il terminale

mercoledì 5 febbraio 2025

Brani significativi di musica "alta"

 


Lascio per un momento la mia veste di quasi pioniere dell'informatica e mi rimetto quella di musicista da strada: torno a parlare di musica.

Come si evince da questo post, io sono piuttosto di basso livello, un grezzo un pacu dal punto di vista musicale. In effetti nella mia vita sono stati molto importanti certi brani di musica cosiddetta leggera. Sebbene in misura minore, però ci sono stati dei brani di musica “alta” per me molto significativi. Quella che segue non è una classifica in ordine di bellezza, ma appunto un elenco di brani significativi

Alove supreme – John Coltrane

Mi fa piacere che in un'intervista il vescovo di Imola, che io conobbi in gioventù quando non era ancora neppure prete, apprezzi Coltrane! Da un vescovo, anche se mio coetaneo, uno immagina che apprezzi Bach, Palestrina, Monteverdi... invece! 

In realtà quel brano l'ho conosciuto attraverso un mio compagno di classe che aveva il disco di Carlos Santana & John McLaughlin  Love Devotion Surrender e leggendo il nome dei brani del disco, mi imbattei in quello di cui volli sentire la versione originale.

 J.S. Bach Cantata BWV 4 Christ lag in Todes Banden

Anche questo brano musicale lo devo a due miei compagni di liceo, che entrambi amavano Bach ed avevano il disco con allegata la partitura. 

 Keith Jarrett – The Köln Concert

 Notevole!! Non aggiungo commenti.

Gioacchino Rossini - Il barbiere di Siviglia

Non amo la lirica, ma quest'opera mi piace tantissimo. Ha avuto su di me un effetto antidepressivo notevole. Evito di raccontare quando per non scendere in particolari troppo intimi. Sta di fatto che fu il primo CD che ho comprato, nella versione di Claudio Abbado.

W.A. Mozart - Il flauto magico

Anche qui siamo lontani dall'opera lirica "melodrammatica" Una fiaba a cui sono stati dati mille significati e quindi noi ascoltatori siamo liberi di ascoltare frammenti di musica stupenda liberi da intrepretazioni. Bello il fatto che  i recitativi che a mio giudizio (ok di persona di bassa cultura!) rendono noiosa e sgradevole l'opera lirica, siano sostituiti da testi letti .

J.S. Bach Erbarme dich, mein Gott dalla passione secondo Matteo.

Non ho presente un brano che esprima meglio il dolore per il male che io ho fatto ma soprattutto per il bene che non ho fatto

martedì 28 gennaio 2025

Sic Transit Gloria Computātōriōrum – 2 puntata

 In questo post la premessa

La memoria

 Non c'entra nulla questa canzone anche se ogni tanto fa piacere ascoltarla. Veniamo al dunque

Come tutti sanno c'era il linguaggio Assembler, diverso per ogni tipo di Computer ed orientato all'architettura fisica della macchina, ed i linguaggi di livello più elevato (ah! Ah!) del tipo Fortran Cobol, Pascal che in teoria potevano essere scritti indipendentemente dal computer su cui sarebbero dovuti essere eseguiti: venivano dati in pasto a degli appositi programmi specifici del computer ospite che ne leggeva il sorgente e mediante il compilatore produceva il “codice oggetto” ed il linker che creava l'eseguibile. C'erano poi i linguaggi “interpretati” ma non ne parlo ora.

Ebbene supponiamo che in un linguaggio simil Fortran si fosse dovuto definire un vettore di 100 interi e nella diciamo 3 posizione mettere un certo valore, diciamo 47, invece di fare

DIMENSION INTEGER IARRAY(100)

e poi nel codice

IARRAY(3)=47


conveniva fare

DIMENSION INTEGER IARRAY(100)

INTEGER IPIPPO

EQUIVALENCE (IPIPPO, IARRAY(3))

e nel codice scrivere

IPIPPO =47


Trucchetti di questo genere permettevano di avere dei codici oggetto e di conseguenza degli eseguibili di qualche byte più corti, evitando la sgradevole segnalazione : Illegal memory size o simili che rendevano l'eseguibile non eseguibile.

Ora se penso a questi giochetti o altre simile amenità per risparmiare qualche byte di memoria e leggo che si costruiscono centrali elettriche per alimentare data center ... OK questi dati contengono informazioni importanti, che possono permettere di agevolare il lavoro di un ecografista o avvisare gli utenti della strada su intoppi momentanei, ma contengono anche le foto e i video che la casalinga di Voghera fa al suo piatto di risotto ai peperoni o il selfie che il signor Chu Chan Cho si fa davanti al Colosseo, i video di gattini che mangiano…. 

Allora contengano anche le mie considerazioni, poco interessanti per la maggior parte della gente!

lunedì 27 gennaio 2025

Sic Transit Gloria Computātōriōrum – 1 puntata

 Premessa:

 non sono un informatico per vocazione. Se avessi potuto scegliere avrei studiato
  1. Psicologia, positivamente colpito dal dottor Hutter, sebbene molti anni dopo sia passato ai disonori della cronaca per non essere riuscito a “guarire” un paziente illustre, ma con due frasi ha aiutato molto me.

  2. Giurisprudenza, perché, forse un po' ingenuamente e forse perché mi piacevano di gialli, mi sarebbe piaciuto “far trionfare la legge”

  3. Quando, ancora studente di informatica ho avuto la possibilità di fare una supplenza di matematica e nel piano di studi ho aggiunto “Istituzioni di Analisi Superiore”,  fuori facoltà, a matematica, prendendo il primo 30 e quasi unico della mia carriera, era evidente che la mia strada sarebbe stata quella di insegnare matematica

Purtroppo le cose sono andate diversamente.

Ma nel corso degli studi ho incontrato docenti – Piero Torasso in primis – che avevano passione per quello che facevano ed in qualche modo la trasmettevano.

Con i colleghi di studio e di lavoro... dipende: ho trovato persone gradevoli, appassionate del loro lavoro, alcuni proprio dei simpatici nerd, altri seri, ma ho incontrato anche tanti “mamma dammi la pappa”, gente che della logica booleana piuttosto che della ricorsività non glie ne fregava nulla: si erano dedicati all'informatica intendendola come l'aviazione miliare agli inizi del XX secolo: si diventa ufficiali anche se non si è nobili e non si è fatta l'accademia.

Ora che sono vecchio, emergono lontani ricordi di quel mondo per certi versi ormai finito.

Ho scritto questo e-book e di ricordi ne emergono anche in questo blog ( qui ) ma nei miei prossimi post scriverò alcune considerazioni sul cambiamento d'epoca avvenuto in questo mondo.


giovedì 23 gennaio 2025

"Francesco d'Assisi" di Gilbert K. Chesterton - mia ultima lettura

 


Mentre lo leggevo dicevo tra me 

Si parva licet, sembra un po' al mioe-book sui Promessi Sposi, in cui suggerisco nell'introduzione, di avere conoscenza della trama del romanzo almeno per sommi capi. Infatti come il citato e-book è una mia lettura del romanzo, quel libro non è tanto un racconto puntuale della vita del santo, ma una lettura che a partire dalla sua vita, stimola il pensiero del noto tuttologo inglese”.

Invece a pag. 178 (cioè verso la fine) leggiamo:

 “Ma tengo a ricordare che questo libro è dichiaratamente una semplice introduzione a San Francesco e al suo studio. E chi ha bisogno di un'introduzione è necessariamente una persona estranea al tema”

Boh!

Io ci leggo molto Chesterton. Nulla di autobiografico, ma emerge la sua vis polemica, il suo essere nel contempo cattolico ed inglese fin nel midollo. Con tutto ciò ci avviciniamo anche al Santo. Un santo di cui sono state fatte molte letture e da questa c'è comunque molto da imparare. Una lettura consigliata.

mercoledì 15 gennaio 2025

Le mie suonerie


 Una delle cose più divertenti dello smartphone è la possibilità di associare diverse suonerie a diverse funzioni di notifica. La cosa era già presente nei vecchi cellulari NOKIA 3310 se non erro. Mi ricordo che c'era la possibilità di comporle usando la tastierina numerica ed io l'avevo fatto per riporodurre l'aria di questa canzone quando chiamava la moglie, per distinguerla da altri utenti.

Ora, sebbene abbia uno smartphone piuttosto avanti con gli anni, posso mettere piccoli file audio con un effetto sonoro decisamente migliore.

Per le chiamate dalla moglie ho messo questo anche se solitamente rispondo subito, senza arrivare a sentire il ritornello che dice "Don't you want somebody to love/ Don't you need somebody to love ?"

 Per le chiamate del figlio ho messo questo brano, a cui nella mia ri-lettura dei Promessi Sposi, dedico, meglio intitolo, un capitolo.

Se chiamano un amico o sua moglie, una coppia tra le altre cose, appassionata al balfolk ho messo questo  

Per tutte le altre chiamate vale questo 

Anche i messaggi su WhatsApp hanno la loro notifica. Le chat di gruppi normalmente le silenzio per una settimana, per evitare esagerazioni, ma quando la settimana finisce si riattivano e se qualcuno chiama sento questo così mi ricordo di quel gruppo e ri-silenzio la chat.

Per il brano scelto come sveglia ne avevo già scritto qui

Per il timer ho questa canzone di cui qui ho già fatto i miei commenti Ci sarebbero anche altri commenti da fare sul problema che pone la canzone, perchè purtroppo è un tema sempre sempre attuale, ma non voglio andare fuori dall'argomento del post


mercoledì 1 gennaio 2025

Canzoni che mi hanno "colpito" (per vari motivi) - Hit Parade

 Come ho già scritto qui, è impossibile fare un hit-parade delle canzoni più belle, ma si possono fare classifiche “a tema”

Ci sono state nella mia vita delle canzoni che sono state per me molto significative. Ne tento un elenco sebbene mi accorga che gli episodi recenti sono più fitti di quelli lontani

Sono Bugiarda Di questa canzone ne ho già scritto qui. Ho meditato a lungo sul paradosso del mentitore e questo fatto forse ha fatto nascere in me una certa facilità a risolvere problemi di logica astratta per cui da ragazzino (e non solo) molti mi consideravanoun genio-deficiente, una specie di  Rain Man. Ma soprattutto, in seguito, mi ha fatto capire che un conto è la posizione teorica (“l'amore quello vero non esiste più”) e un conto è la realtà dei fatti (“all'improvviso arrivi tu”)

 Uno sguardo verso il cielo Anche di questa canzone ne ho scritto qui e mi pare basti

Sunshine on my shoulders E' stata la prima volte in vita mia che ho sentito una canzone in inglese ed ho capito tutto quello che diceva!!! Per le altre sentite fino ad allora mi sfuggiva sempre qualcosa, cercavo i testi e traducevo le parole con il vocabolario. Di questa ho capito tutto subito. Sensazione bellissma!

Light flight - Mi colpiva molto ma non sapevo spiegare perché. Recentemente ho cercato su internet se ci fosse lo spartito ed ho capito "il perchè" !

Fel Shara - se  Light flight mi colpiva per la musica, questo per il testo!



Si - Un testo in cui mi sono impersonato molto. Tralascio i dettagli molto personali. Nel repertorio di Isabelle GeffroyZAZ o Isa come si fa chiamare ora - secondo me l'erede del sommo Charles Aznavour - mi sono impersonato anche in Je Veux e mi piace molto la musica di Eblouie Par La Nuit

Mira hacia tu alrededor - Canzone che mi ha accompagnato in un periodo difficile (uno dei tanti!) e a cui dedico un capitolo nella mia rilettura dei "Promessi Sposi" ed in particolare nell'atteggiamento del card. Borromeo nel confronti dell'Innominato e di don Abbondio. Ma non voglio spoilerare i miei Promessi Sposi.

Senti l'estate che torna - Canticchiata quasi in continuazione negli ultimi mesi del 2018 ovvero quando stavo per iniziare il mio primo anno da pensionato. Cose lasciate al passato senza rimpianto senza rancore sarei stato capace?

Si jamais j'oublie - Sempre ZAZ. La musica della mia sveglia quotidiana! Ho bisogno appena sveglio di chiedere che qualcuno mi ricordi chi sono!

 

 

 

domenica 22 dicembre 2024

Hit parade – Le canzoni che mi evocano mia moglie

 Noi ci siamo sposati circa cinque anni “in ritardo” rispetto alla media dei matrimoni di quelli della nostra generazione che era sotto 30 anni, per cui gli invitati da parte nostra avevano tutti pargoletti in età da scuola materna, qualcuno anche da elementare, più due Andrea in arrivo. I festeggiamenti hanno dovuto tenere conto di questa situazione positiva. Ma anche i festeggiamenti dei matrimoni dei coetanei a cui avevo partecipato negli anni precedenti, erano abbastanza sobri, seppur piacevoli. Brindisi, qualcosa da mangiarci insieme perché l'alcool non desse alla testa, saluti agli amici e parenti, salamelecchi agli invitati dei genitori e soprattutto occhio se tra le invitate, che solitamente per i matrimoni si conciano al meglio, ci fosse qualcuna particolarmente carina. Al matrimonio di Mariarosa e Giovanni, infatti...

Se capitava qualche matrimonio con invitati particolarmente amanti del canto, qualche canzone insieme, se amanti del ballo qualche giro di danza (capitato raramente) o a volte qualche mini show preparato da amici degli sposi che ne fossero capaci. Tutto con una certa leggerezza, sobrietà e con l'impressione di non seguire nessuno schema rituale predefinito. Invece notato che i matrimoni attuali sono molto più “ritualizzati” e appesantiti nella parte “laica” s'intende.

 In uno di questi matrimoni con riti più “strong” ho sentito nel “gioco del quiz” fare allo sposo la domanda:

Di' un brano musicale che ti fa venire in mente “lei” e cantalo 

1) Io avrei risposto con Cantus firmus to Counterpoint perché avrei saputo intonarlo, mentre altri che seguono nell'elenco, sono un po' più difficilini.

Nel lontano - penso - 1974 mi coinvolsi in una recita di cui il vulcanico e geniale donBerna era regista e anima, tratta da “Assassinio nella cattedrale” di T. S. Eliot. Io ero uno dei diaconi al seguito di Thomas Becket e mai avrei immaginato che tra le donne del popolo c'era quella che sarebbe stata dopo sedici anni mia moglie. Quello fu il nostro primo incontro anche se sostanzialmente ci ignorammo. Come musiche di sottofondo per staccare tra un quadro e l'altro, furono scelti dei momenti solo musicali dai dischi “England” e “Fantasia Lindum” degli Amazing blondel e la caduta del sipario era accompagnata appunto da Cantus firmus to Counterpoint.

 2) Nel 1984 rimasi in America per lavoro quasi tutto il mese di agosto e poi da fine ottobre ai primi dicembre. I momenti di tempo libero dal lavoro non erano sempre piacevoli. Al mio solito disagio esistenziale, si aggiungevano crisi di solitudine che non mi rendevano neanche piacevole “andare in giro” Una sera in cui ero particolarmente giù, accesi la radio e sentii “Nobody loves me like you do” e la mia tristezza aumentò. Eppure … prima di partire una mia amica (la gia citata Mariarosa) mi aveva detto se in America fossi riuscito a trovare una copia dell'antologia di Spoon River ovviamente in inglese, per una sua amica... e mentre ascoltavo depresso e solo quella canzone impacchettavo il libro comprato poco prima per l'amica dell'amica, cioè la mia futura moglie!

3) Nel 1989 prima gita insieme alla fidanzata che sarebbe diventata mia moglie. Meta “Cinque Terre” che allora non erano ancora colpite dall'overtourism. Tramonto sulla piazzetta in riva al mare di Vernazza. Momento bellissimo. Sulla piazzetta c'erano dei ragazzi un un piano elettrico, flauto ed altri strumenti. Ricordo che hanno eseguito anche brani per flauto e clavicembalo di Bach. Un insieme di cose stupende: “lei”, Vernazza, tramonto e sottofondo musicale stupendo!

4) Intorno ai primi anni duemila, quell'anfiteatro difronte al Liceo Cottini succursale era utilizzato parecchio per esibizioni pubbliche. Ora non più. L'ultima volta che ho sentito qualcosa, putroppo lei non si sentiva in forma ed è stata a casa. Suonava un gruppo che invitata al balfolk. Noi non conoscevamo ancora questo genere, ma ero sentito triste per la sua assenza. Tra le varie cose il gruppo ha suonato una musica tipo questa


(non so assolutamente né il titolo né l'autore ma è rimasta come la musica che mi ricorda la sua assenza

5) Ci siamo iscritti ad un corso di balfolk. Tra tutti i balli, alcuni per me difficili, altri meno, il più divertente e facile è la “pieternelle” che mi sembra proprio indicato per una coppia di vecchi sul punto di essere rimbambiti! Molto divertente e piacevole pensare di potersi accompaganre nell'ultimo tratto del cammin di nostra vita!

 

 

 

martedì 17 dicembre 2024

Lapsus

 

Purtroppo non ho potuto studiare materie legate alla psicologia, ma in certi momenti liberi che capitano di sera, troppo tardi per suonare, ascolto conferenze su Youtube di Recalcati e colleghi. Per questo e anche per i testi letti in gioventù quando ancora mi illudevo di poter dedicare la mia vita a cose che mi interessavano, so benissimo quanta “letteratura” ci sia dietro al “lapsus” foriero di verità inespresse che emergono oltre la volontà esplicita di chi lo nomina. Simile al lapsus ci sono certe battute (Giocomo Contri era un sostenitore di questo!) di cui questo è un esempio.


A prima vista si potrebbe pensare ad un'equivalenza tra matrimonio e morte, ma quello che per me è più interessante è la questione legata al “rito di passaggio.

Come ho già scritto qui, nel libro che mi ha fatto superare le obiezionidel background marxista respirato negli anni di liceo sulla religione, il rito di passaggio era in qualche modo valorizzato, come un qualcosa che faceva capire al soggetto “chi era” nel senso di quale era il suo ruolo con annessi diritti e doveri e che “indietro non si torna”. Il bambino iniziato diventava uomo, con le sue opportunità ed i suoi compiti. Idem per il matrimonio ed anche il trapasso può in qualche modo essere ritualizzato.

Nelle aziende il cui management negli anni 2000 è stato particolarmente influenzato della moda della NLP (programmazione neuro linguistica) tutta una serie di attività si chiamano cerimonie, proprio per sancire l'accadere di certe situazioni (promozioni, inizio/fine di progetti, riorganizzazioni interne, acquisizioni di ordini importanti ecc...) 

"Ecco, io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21,5).

Non è male che il Cristianesimo abbia preso anche gli elementi della religione ed usati secondo il nuovo significato, per cui il matrimonio da “cerimonia” diventa sacramento.

Quello che mi sta a cuore - e sui cui si basano i miei “dubbi di fede” quando ciò non è evidente - è dare un significato nuovo al glossario antico. Purtroppo da ragazzo percepivo e ancora oggi talvolta mi è capitato di percepire, solo una rilessificazione del linguaggio della religione intesa come “fatto sociale”, usando terminologie tratte dal cristianesimo.