sabato 13 maggio 2023

10 € di Antonio Ferrer.

 


Stavo scrivendo questa ri-lettura per nulla letteraria  (vedi figura) dei Promessi Sposi e mentre analizzavo il comportamento di Antonio Ferrer a proposito del calmiere sul prezzo del pane, mi è scattato un lampo che vorrei condividere. La colpa di Ferrer è quella di aver “agito sugli output” senza aver analizzato e corretto ove possibile tutto il processo che porta alla distribuzione del cibo. Invece l'agire sugli output porterà, nel romanzo, a dei problemi ulteriori.

Analogamente un grave problema attuale è il Lavoro povero. Cioè lavori, spesso utili, ma che non permettono di uscire dalla povertà pur lavorando.

Tra quelli che si rendono conto del problema e vorrebbero trovare una soluzione, molti propongono il salario minimo a 10 euro. Ottimo che esistano forze politiche, purtroppo minoritarie, che si rendano conto del problema, ma non rischiamo di fare come Antonio Ferrer? Cerchiamo anche di capire la cause.

Mi piacerebbe l'intervento di qualche sociologo. Io ho solo sensazioni, non ho dati quantitativi.

Ne butto lì alcune:

Le grandi catene al posto dei piccoli negozi . A parità di clientela totale e la somma delle merci vendute, i negozi davano stipendi da “piccola borghesia / alto proletariato” a chi ci lavorava. I profitti delle catene vengono divisi tra azionisti, qualche manager, qualche impiegato medio e tanta manovalanza.

Anche la moda dei sub-appalti, spesso a cascata,  in vari settori contribuisce a questo.

Agli inizi della mia carriera le software house lavoravano spesso su progetti chiavi in mano e solo alcuni in body-rental. Ora, dal sentore che ho, troppe software-house sono diventate agenzie di caporalato.

    Apro la sfida!