domenica 24 ottobre 2021

Reddito di cittadinanza: la sfida

In un mio recente post avevo iniziato a spiegare che nel dibattito sul “reddito di cittadinanza” non si  tiene conto della quantità di lavori fittizi che sono a tutti gli effetti forme surrettizie del reddito di cittadinanza.

Raccontavo la mia esperienza presso la FIAT di via Caraglio (a Torino) . Era il 1997 e David Greaber non aveva ancora scritto Bullshit Jobs.

Con questo post lancio una sfida ai vari sociologi, economisti e politici…   insomma a quelli che dovrebbero avere i dati numerici relativi ai fenomeni sociali. 

A quanto ammonta la spesa per  “redditi di cittadinanza”  sostenuta in Italia?  O meglio a quanto ammonta la spesa per tutti i “Bullshit Jobs” e per tutti quei lavori che offrono un servizio sottocosto ad una percentuale della popolazione  molto piccola, che non ha particolari necessità economiche e che l’uso di questo servizio non dà un ritorno al resto della società?

Mettiamo il dito sulla piaga subito pronunciando una parola che fa piangere il portafoglio di ogni contribuente italiano Aliatalia

Secondo un libro di Marco Ponti e Francesco Ramella, le ferrovie non sono da meno. Secondo me il trasporto pubblico locale decongestiona le strade negli orari di punta (provare a muoversi quando c’è sciopero dei mezzi) permette lo spostamento di chi non può permettersi il mezzo privato e in qualche modo valorizza il patrimonio immobiliare, siccome il fatto di essere in una zona ben servita dai mezzi pubblici uno dei fattori che contribuiscono al pregio di un immobile. Ma chi prende il treno per tragitti più lunghi, soprattutto se ad alta velocità, si paga sempre il costo del biglietto? Direi di no. Anche questo è un reddito di cittadinanza.

Abito vicino ad uno Stadio in cui prima del covid si tenevano partite di calcio. Ora riprendono. Vedo la polizia sempre schierata. Le forze dell’ordine sono un costo. Costo che vale la pena pagare, perché l’ordine pubblico va rispettato. Ma quei poliziotti impegnati per sedare eventuali tafferugli tra tifosi, non sarebbe meglio se andassero ad occuparsi della microcriminalità che dilaga per tanti quartieri? O altri compiti più consoni al mantenimento dell’ordine pubblico. Il calcio crea un costo alla società che non lo paga con eventuali tasse sui biglietti e simili.

Parliamo poi del gioco d’azzardo legale? Quanto costa allo stato, soprattutto per i costi sociali che alimenta, e quanto lo stato ricava?

Io non ho i numeri. Lancio solo la sfida!