domenica 21 gennaio 2024

Edmondo De Amicis, quasi anticipatore di Marc Augé

 

Ho terminato di leggere La Carrozza di Tutti di Edmondo De Amicis, un libro che mi ha veramente esaltato!!

Non ho mai letto nulla di Marc Augé, ma il suo neologismo non-luoghi, mi aveva colpito molto:

  • Gran parte di quello che, quando mi sveglio ricordo di aver sognato, avviene su treni o stazioni ferroviarie, tram o fermate dei tram, parcheggi, spogliatoi di palestre o piscine.

  • Quello che trascorriamo nei non-luoghi è un non-tempo? Allora diventa una sfida stimolante dare significato a questo tempo che comunque dobbiamo trascorrere!

  • In una mia canzone cito nel ritornello “...nei non luoghi di Marc Augé...”

De Amicis è attratto dal tram a cavalli, su cui si incrociano, ma non per incontrarsi a parte rare eccezioni, gente di tutte le età, di tutti i ceti sociali - esclusi forse i super ricchi e gli estremamente poveri privi anche di 10 centesimi - e di tutte le matrici culturali e ideologiche.

Il suo non è un lavoro da antropologo come Marc Augè, ma da scrittore. Dapprima pensa che frequentando il tram, guardandone i passeggeri, captandone racconti, potrebbe aver ispirazioni per personaggi e trame su cui costruire le sue storie, un po' come nel film “Il Cammino perSantiago” voleva fare uno dei pellegrini.

Ci rinuncia. Afferma poi che sarebbe interessante per ogni linea tranviaria, allora gestite da due società diverse, fare una guida con monumenti e luoghi notevoli lungo tale percorso. Rinuncia.

Si limita a descrivere, per un anno intero, il 1896, mese per mese, i personaggi e gli episodi delle sue corse tranviarie. Si lascia coinvolgere: scrittore, non antropologo.

Esplicita la sua antipatia o simpatia immediata per alcuni passeggeri, anche se poi a volte si ricrede; le sue conversazioni; le sue considerazioni.


Nonostante certe pagine un po troppo deamicisiane (eh ben, da De Amicis!) il libro mi ha affascinato, oltre a quello che ho già detto sui non-luoghi, anche perché sono un accanito torinese e mi piace vedere la Torino com'era, con la sua toponomastica in certi casi cambiata (Corso Oporto, Piazza Vittorio Emanuele I ...) e la sua a diversità urbanistica rispetto ad oggi.

Nel linguaggio mi affascinano certi termini e modi di dire “vintage” e mi piace l'inclusione, pur moderata, dei termini in torinese, evidenziati graficamente in corsivo.

Bello il finale:

[...] mi disse con la  sua voce cordiale: - Buon anno, monsù!
- Buon anno, Giors! - gli risposi.
Egli parve colpito dall'accento con cui gli feci quel saluto. Mi guardò, e poi mi rispose la parola che da molto tempo ripeto sempre, e che mi pare la più dolce e la più sapiente delle parole umane: - Speriamo!
Sì, mio buon Giors: speriamo!

 

 


martedì 2 gennaio 2024

È la Chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa?


 Mi è venuta in mente questa citazione di T.S. Eliot quando ho casualmente trovato, tra vecchio ciarpame, questo foglio. Lettera che l'insegnante di religione delle medie aveva scritto agli allievi al termine della terza media. Non la ricordavo, per cui mi è venuto il sospetto che l'avesse consegnata a mia sorella, che aveva avuto anche lei quella prof, e per qualche strano giro fosse finita a me. 

Non faccio l'analisi passo a passo. Ora non ho tempo. So che molti italiani della mia generazione, cresciuti all'ombra dei campanili, che frequentavano "dottrina" e giocavano all'oratorio, hanno nei confronti del cristianesimo un'approccio superficiale da "ah sì, lo so già!" che non influenza le scelte della vita, tutt'al più evoca i bei ricordi dell'infazia e della prima giovinezza.

Per me, che dopo la terza media "riprendevo le misure" al mondo, e il "rapporto con la trascendenza" era una elemento molto importante e vedevo che il mondo della mia infanzia dava risposte inaccettabili... beh! quella lettera era sicuramente un ulteriore punto in meno per il cattolicesimo!!

Sono grato di aver incontrato chi mi ha presentato il cristianesimo come la possibilità che le mie esigenze elementari di bellezza giustizia verità... fossero prese sul serio. 

Ne avevo già accennato qui in questo post

Ma per tutti, una religione semplicemente puntello del Super-IO freudiano, come fa:

1) a resistere quando la società cambia e con essa anche le esigenze della vita collettiva e di conseguenza le regole del Super-IO più diffuso nell'ambiente.

2) ad essere interessante per chi non tenda solamente a sopravvivere?

E si domandano perchè le chiese sono vuote!!!!