Quando ero giovane consideravo la bicicletta come un mezzo razionale di spostamento per medi percorsi urbani. Più economico e veloce che attendere il tram, più economico e spesso più veloce dell'auto. Ovviamente bel tempo e percorsi diurni. Ero molto criticato per questo. La bicicletta era per molti un oggetto da caricare in auto per giri fuori città. Un altro problema era la cattiva educazioni degli automobilisti. Oggi a Torino stanno facendo ciclopiste. Spesso sono malfatte, ma tant'è! La bici è considerata un mezzo di trasporto per tragitti urbani. Io però sono vecchio!
Una volta (primi anni 90) in tram incontrai il prof. Leonardo Lesmo, anche lui un giovane docente quando io ero studente e anche lui prematuramente scomparso. Lo salutai; non si ricordava di me, infatti non sono mai stato suo allievo. Chiacchierammo un po' ed il tema cadde su quanti dati si producevano nei processi aziendali, soprattutto se legati al monitoraggio degli impianti e flusso dei prodotti, oppure nei sistemi di controllo ferroviario e venivano letteralmente “buttati” mentre magari potevano essere utilizzati come analisi per la manutenzione preventiva delle singole componenti... oggi i dati sono il nuovo petrolio, e io sono vecchio.
In una prima fase del lavoro ero scapolo e più che accumualre soldi in un periodo dell'inflazione a due cifre, mi interessava sia lavorare su temi “interessanti”, sia avere del tempo per me. Poi gli inizi del matrimonio non furono “lisci” e ci tenevo avere del tempo per gestire anche problemi famigliari. Cioè volevo fare il più possibile nelle 8 ore (ci stava tutto ed avanzava!) e non diluire il tempo in straordinari non pagati. Facevo anche trasferte che mi pesavano molto. Oggi sento parlare sui social dell'esigenza di bilanciare il lavoro con la famiglia e la vita extra-lavorativa, settimane di quattro giorni, smart-working e simili cose che avrei apprezzato molto. Però oggi io sono vecchio e in pensione
Nel notare un notevole spreco dell'impegno del tempo e della cultura di chi lavorava, soprattutto in un contesto (ne ho scritto qui), mi sono imbattuto nell' agile manifesto, mi sono certificato a mie spese ScrumMaster , ho vinto una copia e recensito Management 3.0 , ma non ho avuto nessuna opportunità di lavoro, finchè non sono andato in pensione. In pensione perchè io sono vecchio .
Ma c'è di più. Nel lontano 1975 quando la falsa invalida ed il tangentista raccomandato da un massone mi avevano impedito sia di studiare quello che mi interessava, sia di fare un'esperienza a cui avrei tenuto molto, ovviamente ho pensato al suicidio. Quella volta l'idea l'ho superata grazie agli incontri con due “sorelle maggiori simboliche” e anche altri loro amici... ma soprattutto mi sono messo a leggere da Roberto Vacca al rapportoMeadows cioè coloro che sostenevano che “andando avanti così, saremmo finiti male”. Non ero io a dover morire, era questo mondo di merda che sarebbe morto! Oggi è sotto gli occhi di tutti che quelle previsioni “catastrofiste” di allora sono reali: se non proprio così come le prevedevano, forse peggio, anche se il sistema massmediatico le nega o le ridicolizza in un insulso politically correct. Mi sento vicino ai giovani con eco-ansie. Mi considero l'antesignano dei Gretini. Mi sento giovane!
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