martedì 28 dicembre 2010

Project management esistenziale

Secondo il PMBOK un progetto deve avere le seguenti caratteristiche:
- essere delimitato nel tempo: non importa quanto, ma deve avere un inizio ed una fine (cap 1.2.1)
- deve avere un carattere di unicità. (cap 1.2.2)

Anche l'esistenza di ognuno di noi ha queste caratteristiche.

Secondo il PMBOK un progetto è riuscito se:
1)realizza i requisiti 
2)nei tempi previsti 
3)con il budget previsto.
Sempre nell'ambito del Project management, alcuni autori ( vedi The Art of Agile Development James Shore and Shane Warde) contestano questo approccio che sa tanto di “l'operazione è riuscita ma il paziente è morto".

Il successo di un progetto è dato da un mix di fattori, non incompatibili fra loro: soddisfazione personale, eccellenza tecnica, valore aggiunto per l'organizzazione.

Se, come abbiamo appena detto, la nostra esistenza ha le caratteristiche di un progetto, quale potrebbe essere la definizione di successo? Quella classica del PMBOK (diploma a 19 anni con la votazione di almeno xxx, laurea a ... con la votazione di almeno ..., lavoro entro ... mesi, promozione entro .... e via discorrendo)? Se avessi adottato questa metrica avrei già dovuto spararmi un colpo diverse volte. Purtroppo a molta gente tale balzana idea viene in mente.
Più interessante è tentare di applicare la seconda metrica. Applicare questi indicatori alla vita personale (soddisfazione personale, eccellenza nelle attività quotidiane e valore aggiunto per le persone che ci stanno intorno) non è affatto impossibile in qualsiasi situazione umana, anzi rende la vita più avvincente.

Se di quest'anno non invio altri post, buon anno!

lunedì 20 dicembre 2010

Perchè ho votato John Lasseter, Pixar.

Nella classifica promossa da ilsole24ore su dieci migliori innovatori del decennio ho votato, per John Lasseter, Pixar.
E' molto difficile valutare il peso delle innovazioni. Nella storia della scienza vi sono fuochi di paglia e scoperte "carsiche". Pensiamo alla storia dell'algebra di Boole o degli esperimenti di Mendel, e rivediamoci tra cent'anni.
Inoltre, il Cigno Nero insegna che esiste una buona dose di casualità nell'eccezionalità di certi risultati. 
La genialità della Pixar è nell'innovazione delle trame delle storie a lieto fine. In tali storie veniva abitualmente premiato l'individuo che  si impegna a fondo con correttezza, quindi la sua caparbietà, tenacia, intelligenza, audacia ... mentre con sue storie la Pixar sottolinea l'importanza di avere delle relazioni positive, a volte ottenute con fatica e rinuncia della propria istintività.
Riconoscere questa interdipendenza è vitale anche nella ricerca scientifica e tecnologica. Questo mi pare il punto in cui la serva Italia ha le maggiori carenze, prima ancora che dei finanziamenti.
Nel film Cars poi c'è un richiamo esplicito all'approccio agile nei progetti. L'obiettivo era vincere la Piston Cup, ma siccome succede "altro" (cioè la scena principale del film) tutti gli spettatori, giornalisti, cameramen... si spostano altrove e il vincitore si trova da solo senza nessuno che lo consideri. Occore "agilità" nel  ritarare rapidamente gli obiettivi all'evolvere del contesto, anche questa è una lezione data dalla Pixar.

domenica 12 dicembre 2010

Bon Natal!


J bërgé, ciamà da j angej, a son davzin a la balma 'd Betlem andoa a-j è ël Bambin con la Madona e San Giusép.
Antant che a son ën contemplassion, ringrassiand l'Altissim, quaicadun a comenta:
“Che bela masnà! A smija tut a soa mare!”,
“Për fòrsa, a lo dis ël proverbi : j fieuj a matriso e le fije a patriso”
“Për boneur ch' a l'è naje 'n cit, a fussa staita 'na cita a s-podria gnanca vëdde!"

mercoledì 8 dicembre 2010

Verba volant Scripta manent Res mutant.

We know that the most efficient and effective method of conveying critical information is face to face conversation. In some agile books or web pages, we can read that a written report may be just useful for who writes it, to be able to say “I've done my job” or “I've told that!” after. But a written report may be misunderstood, “slow” in the flow of the info...

Some authors  (http://justwriteclick.com/2007/08/01/making-the-documentation-cruft-calculation-more-user-friendly/) talk about the CRUFT index of a text. By those discussions we can understand that a text could be NOT-read by who should read it, or misunderstood or not trusted.

That is in our world of software developers. And in the diplomacy?

The wikileaks affair shows that or the reports don't hold critical information or diplomacy ins't agile.
Does diplomacy need any agile coachers?

(mi scuso con i meie eventuali lettori del post precedente, se ho interrotto il discorso e penso che non lo riprenderò nemmeno nel prossimo)

domenica 5 dicembre 2010

Ai tempi del PDP11

http://en.wikipedia.org/wiki/Computer-integrated_manufacturing
Queste foto risalgono al 1984 e si riferiscono ad un Flexible Manufacturing System . Si trattava di un'area di uno stabilimento di compressori ,con 5 macchine a controllo numerico, un robot di lavaggio, una stazione per il carico grezzi/scarico semilavorati ed un buffer per i contenitori dei semilavorati. Venivano prodotti contemporaneamente 12 particolari diversi. Il tutto era gestito da un computer (su cui ho lavorato insieme ad altri colleghi) che gestiva praticamente tutto: monitorava la linea, schedulava la produzione dei pezzi, inviava l'atrezzo alla macchina, inviava i programmi ai controlli numerici, verificava che sul CN fossero montati gli atrezzi corretti, gestiva il buffer e la stazione di carico scarico, comunicava l'avanzamento della produzione ad un host... insomma in più di trent'anni di lavoro mai visto un sistema più complesso e completo di quello, tenendo conto che il computer era un PDP11, (di cui in foto compare un terminale VT100) macchina a 16 bit, con meno di 1 Mega di RAM. Siccome noi italiani  (COMAU) avevamo venduto l'intero sistema agli americani (!), ricordo il mio viaggio in USA portandomi come bagaglio a mano la borsa che usavo per andare in piscina, quasi completamente riempita da un disco da 10 Mega!
Altri tempi! Ma non è un post nostalgico o di archeologia industriale, è solo un'introduzione al mio prossimo post

lunedì 29 novembre 2010

MECT HET !






Questa foto spiega perchè non provo alcun interesse per talkshow e giornali (almeno alcuni).
Ipotizziamo di dare questa foto ad uno dei soliti noti commentatori, non importa il versante ideologico, se torinese o bergamasco o campano .... sicuramente spiegherà quanto sono cretini quei personaggi in fila che attendono per un prodotto di scarso valore. E lo spiegherà con una dovizia lessicale ed una perizia retorica che io non riuscirei nemmeno ad immaginare. Magari si lancerà in commenti ironici sulle scarpe rosa della signora, con il suo vestito poco in tono ...

Io invece vorrei che qualcuno spostasse l'obiettivo sull'altro cartello, un po' più in basso e di lato.  Si accorgerebbe che non sono caratteri latini, quindi forse la chiave d'interpretazione è un'altra (quarda caso questo cartello è intitolato “informazia”). La lettura in cirillico fa capire che quei personaggi non sono poi così pazzi!
Chiedo ed auguro a tutti di saper trovare nuove chiavi di lettura adeguate, anziché alimentare pregiudizi e macerarsi in essi.

L'errore interpretativo causato  da una parola in cirillico immaginandosela scritta con i caratteri latini era già stata usata da don Giussani, in un discorso più “alto” del mio. Ma, con tutto il rispetto per don Giussani, il mio esempio è più bello!