domenica 29 gennaio 2023

Prova ChatGPT

 Ieri sera, per puro passatempo ho provato a chiacchierare con ChatGPT

Sapendo che non dovevo chiedere su eventi relativi al 2022 non ancora caricati nel database, ho fatto una domanda relativa al 1967, che sebbene mi avesse colpito molto quand'ero ragazzino e fosse accaduta a pochi km da casa mia, ne avevano parlato per giorni la TV e tutti i giornali d'Italia:

Se avesse detto "Non lo so" e basta avrebbe fatto più bella figura, perchè avendo specificato 1967, che cosa doveva dire "negli anni passati..." e "cercare maggiori informazioni" ?

Provato a cercare con Google "1967 calciatore morto auto " ed ho ottenuto


Ho provato a chiedere una domanda abbastanza specialistica di etnomusicologia 


Se non avesse detto nulla avrebbe fatto più bella figura. Se non lo sai OK, ma perchè dire una fesseria?

Ho provato, sapendo di non avere risposte a chiedere le recensioni dei miei e-book

Poteva fermarsi alla prima frase. Mi ha fatto l'impressione dello scolaretto secchione interrogato che non sa, ma "deve dire qualcosa" e si rende antipatico ai compagni.


E qui siamo nel "non so cosa dire, ma dico qualcosa di politically correct, non si sa mai".

Mi è venuta in mente la commedia "La cantatrice calva" di E. Ionesco 

Mi sono consolato con 


 A questo e-book ci tengo tantissimo e non ha venduto praticamente nulla, ed ho avuto solo un giudizio positivo su un punto, da padre Bruno Castricini. Almeno ChatGPT ha apprezzato l'idea!

domenica 15 gennaio 2023

Spiriti sulla neve - mia ultima lettura

 

Non riuscendo a metterlo su Goodread.com recensisco qui la mia ultima lettura


Ho sentito la presentazione del libro e istintivamente ho pensato “Questo libro sarebbe piaciuto a Zia Luciana!”

La zia era stata per circa trent'anni impiegata presso il comune di Torino e per molto tempo segretaria di Guido Secreto, quando questi ricoprì le funzioni di vice-sindaco e di sindaco. La zia amava leggere romanzi, la storia, il Piemonte, gli “archivi” e conosceva bene come il fattore umano interveniva nei rapporti politici.

Il libro è un romanzo storico. Una storia romanzata, con molti personaggi veramente esistiti e richiami ad episodi reali. Vi sono brani – lettere - prese da documenti dell'Archivio Storico Torinese e riferiti in nota, ove copiati, ove riassunti.

La prima parte ci presenta il Forte diFenestrelle, usato allora sia come carcere sia come postazione di artiglieria: descrive il modo di vivere dei soldati e dei vari tipi di prigionieri.

Ci ricorda anche un dettaglio che la narrazione risorgimentale non tiene conto, ignorando la complessità di quei cinquant'anni di storia: cioè che la “vecchia” generazione dei risorgimentali qui in Piemonte era composta da molti ufficiali del Regno di Sardegna che erano di “scuola” napoleonica. La classe politica della restaurazione non poteva fare a meno di loro, un ufficiale di artiglieria non si forma in due giorni, ma neppure si fidava ciecamente. Gli ufficiali da un lato vivevano faticosamente il cambio del “regime”, tra loro erano sospettosi del “passato” dei colleghi e di esser loro stessi sospettati. Uno di questi è il colonnello Gaspare De Andreis, il protagonista, comandante del Forte.


Nella seconda parte incalza il racconto del “giallo” che ovviamente non dico, ma il lettore può facilmente immaginare.

Personalmente sono rimasto dispiaciuto per un'ombra molto negativa su Brofferio, personaggio che mi stava simpatico avendo sentito le sue canzoni “Me ritorn” “Metestament”. Ognuno ha i suoi lati oscuri.

Di striscio, cita positivamente Giulia di Barolo, guarda caso anche lei di scuola napoleonica, ma fa fare una brutta figura ai “preti”. Abituato ai “santi sociali” sono rimasto un po' di stucco, ma guardando le date, nel 1832 don Cottolengo era agli inizi della sua opera, don Cafasso non era ancora prete,don Bosco un ragazzo, Faa di Bruno e Murialdo bambini... e questi stessi “santi sociali” non ebbero vita facile nella chiesa torinese.

Più di una volta De Andreis dice di non aver tradito gli ideali di gioventù, ma che gli ideali non vanno perseguiti con gesti rivoluzioni eclatanti e inconcludenti o peggio, causa solo di morti inutili; piuttosto vanno realizzati in azioni concrete che lui intraprende ed io non sto a raccontare.

Penso che molti si siano dedicati alla politica ispirati da idee di grandi cambiamenti e poi si trovano a doversi occupare di temi apparentemente banali – soprattutto nella politica locale – ma sono proprio questi temi che toccano la quotidianità e la qualità della vita di tanti cittadini.

Ne posso dedurre che uno dei due autori si sia rispecchiato in De Andreis!

 

giovedì 12 gennaio 2023

Gatij Ëd Gòj


  Mazurka di Piergiorgio Graglia. Mio tentativo di vedere come funzionano i video nel blog

martedì 3 gennaio 2023

Effetto Dunning-Kruger a Betlemme

 


Per l'Epifania di quest'anno vorrei parlare del cosiddetto effetto Dunning-Kruger.

Ho riportato il grafico che solitamente illustra questo tema, facendo alcune personalizzazioni, ma senza toccare la linea rossa che traccia l'andamento della funzione. Vediamo sull'asse delle ascisse l'effettiva conoscenza di un certo argomento, su quello delle ordinate quanto una certa persona pensa di averne competenza.

Davanti ad un qualsiasi argomento totalmente ignoto, siamo nell'origine degli assi cartesiani. Se uno lo sente appena nominare, è consapevole non conoscerlo. Quando ne approfondisce appena la conoscenza si illude di saperne molto, ma inoltrandosi sempre di più nell'argomento scopre quanto questo sia vasto: diventa consapevole delle proprie lacune e sa che occorre tempo e lavoro per colmarle. Quindi, paradossalmente, chi ne sa solo un pochettino è convinto di padroneggiare l'argomento meglio di chi ne sa molto di più. È una situazione che dovrebbe essere ben nota a quell* che oggi si chiamano “recruiter”, ma non apro polemiche sotto le feste, anche perchè mi interessa parlare d'altro.

Già Socrate pare dicesse “so, perchè so di non sapere”, ma David Dunning e Justin Kruger fecero degli studi puntuali, con test sperimentali per avere valutazioni qualitative e quantitative su questo fenomeno. Per tali studi e la pubblicazione del saggio Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One's Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments nel 2000 furono insigniti del premio satirico Ig Nobel, ma a me pare che questo sia un argomento molto serio.

Torniamo Betlemme. La linea nera che ho aggiunto nel grafico, incrocia la rossa nei punti che rappresentano chi è presente davanti a Gesù Bambino: si trova in basso abbastanza nell'asse delle ordinate. 

I Pastori, solitamente considerati una classe modesta e ignorante, hanno un'unica informazione, l'annuncio degli angeli e vanno dove viene loro indicato. Nel presepe non ci sono scribi, farisei, sadducei e altri rappresentati della upper-middle-class di allora, che per aver sentito qualcosa della Torà e fatto qualche abluzione si credono a posto. Ci sono i magi, dei saggi che spingendosi nella ricerca del significato dell'esistenza, diventano consapevoli della finitezza del loro sapere di fronte all'immensità del Mistero dell'Essere e sono disposti alla fatica di un lungo viaggio