giovedì 8 agosto 2024

Il NonEssere Non È (Parmenide)

 

In certi momenti di tristezza mi viene da pensare “come vorrei finisse tutto...” e quando penso alla mia inevitabile morte, a volte immagino semplicemente di sparire. Eppure con un po' di ragionamento, intuisco che questo non è possibile.

Un'idea mi è venuta dal bigottismo di mia madre, bigottismo così parodistico da essere blasfemo.

I miei genitori non sono delle persone per bene.

Mia madre, dopo la nascita della sorella più piccola ha deciso di stare a casa dal lavoro. Ok, ha avuto un parto molto difficile, ma si è ripresa bene e il rischio avuto durante il parto non le avrebbe impedito il suo lavoro impiegatizio. Conosceva un certo signor Fiorito, impiegato all'INPS. Da costui presentata, dando a chi di dovere le prime pensioni ottenute, per una quindicina d'anni ha goduto di una rendita che secondo le norme vigenti non avrebbe potuto godere.

Mio padre si è fatto raccomandare da un noto personaggio della Torino che conta, allora non contava moltissimo ma già abbastanza, per finire nell'ufficio acquisti di una grande azienda dove riceveva, quelle che dopo una certa data si chiamano tangenti.

E questo non per il bene dei figli, anzi! Sul tema per ora lascio perdere. Basta già questo!

Allora erano reati sostanzialmente tollerati. Alla grande azienda andava pur bene un “ufficio dei raccomandati” e mettevano tutto nel conto; sulle false invalidità c'erano paesi che vivevano di quello! Ma, come dice Fra Adrien Candiard, è un modo di “vivere nel peccato”.

Tra i vari modi per sperperare i soldi c'è stata l'acquisto e ristrutturazione di una casa a Barge. Nella sua blasfemia mia madre ha affisso nell'entrata la citazione biblica.

Se il Signore non costruisce la casa, 

invano si affaticano i costruttori.


Invano ->Vano = vuoto, privo di sostanza. Ciò che si dilegua con un soffio

Uno potrebbe dire. É vero, è stato così.

Tutti i soldi ottenuti contro la legge di Dio sono andati in polvere che si dilegua con un soffio: la casa a Barge svenduta per meno di quello che è stato investito; la casa in Carnia per cui hanno anche sperperato molto danaro, non so che fine farà, ma penso che regalarla per uno SPRAR sia l'unico utilizzo che vedrei fattibile se i villici fossero meno razzisti; i gioielli, argenteria e una pelliccia, rubati da altri ladri. Anche le foto dei loro pellegrinaggi a Capo Nord e alla Sfinge, sono ingiallite ed irriconoscibili.

Tutto dileguato con un soffio? No. Perché anche solo per quei due modi di accaparrarsi il denaro, nei figli che capivano già, è venuta la vergogna di avere genitori ladri. (E non vado oltre!)

Tanti anni fa scrissi un lungo racconto, mai pubblicato, in cui un tale che cercava materiale di recupero per un uso un po' strambo, gironzolava vicino ai cassonetti della spazzatura. Ad un certo punto esclama, in velata polemica con Adso da Melk, che aveva letto nel romanzo di Eco

Chi pensa che la fine sia un deserto amplissimo, perfettamente piano e incommensurabile, dove non c’è opera né immagine, evidentemente non ha mai fatto un giro dei cassonetti nel mese di luglio!”

O c'è una bellezza, o una schifezza. Il Non-essere non c'è.

mercoledì 24 luglio 2024

Equazione dell'inesistenza di Dio?

 

Premesso che, a partire dal fatto di essere ex-allievo di don Marco Bonardello, sono assolutamente lontano da ogni retaggio positivista che vede incompatibilità tra scienza e fede. Una visione stantia secondo la quale i popoli in uno stadio arretrato si rapportano con la natura tramite la magia, poi fanno un passo avanti nella capacità di formalizzare il pensiero e passano così alla religione. Raggiunta la maturità dello sviluppo storico, che coincide con l'epoca di chi sostiene tali teorie, si volgono alla scienza che permette un rapporto con il reale finalmente adeguato e sgombro da ogni falsità.

Ovviamente questa descrizione che ho riassunto in modo superficiale, descrive essa stessa una visione superficiale.

Ma vorrei fare una domanda. Un europeo colto dei giorni nostri (assonanza dostoevskiana!), che crede nell'esistenza di Dio, spesso interpreta l'Ente Supremo su un modello aristotelico. “Causa Prima” Se così fosse allora

sarebbe l'equazione dell'inesistenza di Dio.

Dio nella sua immensità, nei suoi pensieri che non sono i nostri pensieri, le nostre vie non sono le sue vie, quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le sue vie sovrastano le nostre vie, i suoi pensieri sovrastano i nostri pensieri, è Dio di tutti i modelli di universo che noi abbiamo creato e creeremo, quindi anche il Signore dei paradossi logici, della ricorsività, del multiverso, e di tutti i possibili modelli fisici, filosofici, matematici a venire. 

Altrimenti il rapporto con la Trascendenza non sarebbe che una costruzione filosofica raffinata - non certo arretrata nel processo evolutivo secondo i positivisti colonialisti, nè creata dal potere politico, nè da contorsioni psicologiche - una cosa seria, ma pur sempre una costruzione limitata dal pensiero dell'epoca dei suoi costruttori. Invece per la sua stessa natura, l'essenza di quel che chiamiamo Dio, non può essere limitata dai limiti del nostro sapere.

(spero di non essere accusato di eresia!)


mercoledì 17 luglio 2024

Di che che cosa è fatta la speranza.

 

Ho terminato qualche giorno fa di leggere “Di che che cosa è fatta la speranza.” autore Emmanuel Exitu (spero per lui che sia uno pseudonimo!)

Il libro racconta di Cicely Saunders, la pioniera delle cure palliative. Ai suoi tempi (anni '40 del 900) quando non c'erano evidenti possibilità di guarigione, i malati di fatto venivano abbandonati. La protagonista del romanzo, ovviamente un personaggio reale, si pone il problema di migliorare almeno la qualità dell'ultimo tratto di vita. Si dedica completamente a questa sua missione.

Un libro molto interessante, che consiglio vivamente, con un solo punto debole: la postfazione dell'autore, avrebbero dovuto impaginarla all'inizio. Infatti nelle prime pagine ero un po' deluso. Un libro che descrive la vita e l'opera di grande personaggio storico della scienza medica e infermieristica, me lo aspettavo come un saggio rigoroso. Qui invece mi sembrava un po' troppo “narrato”. Sembrava scritto da un donna, o con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale (
l'intelligenza artificiale è una donna anche lei!!!) 

Invece, accettata dal lettore questa scelta espositiva, si riescono ad apprezzare anche alcuni dettagli della narrazione e delle belle frasi da tagliare qua e là del tipo 

[...]Non è coerenza, è cocciutaggine, la virtù degli stupidi”

giovedì 20 giugno 2024

Ammazzarli da piccoli ! (I numeri)

 Salto i preamboli e vengo subito in media res

Considerazioni volanti emerse seguendo “GRATUITAMENTE” dei ragazzini delle medie inferiori in un doposcuola parrocchiale. 

Mi ero dato disponibile a qualsiasi materia, ad eccezione del francese (che ignoro, pur avendo tentato di impararlo un paio di volte) e del disegno. Considerando le competenze delle altre persone adulte coinvolte, mi capitava molto spesso di seguire chi doveva fare compiti di matematica.

I numeri bisogna “ammazzarli da piccoli” ! era un consiglio che davo spesso. Per esempio se devo calcolare 


Perché calcolare 42x16 e 20x21 quando si potrebbe semplificare?


I numeri bisognerebbe vietarli in matematica! La matematica è la più alta forma di letteratura. Non sto scherzando. La difficoltà che hanno i ragazzi davanti ad un problema è molto spesso capire “la situazione” presentata dal testo. La comprensione del testo del problema è la prima difficoltà, seguita poi dal realizzare il procedimento. Loro stentano a rendersene conto. Quando con molta fatica si riesce a far loro entrare nella testa qualcosa, ecco, subito si lanciano a calcolarsi “il risultato” dimenticando facilmente i passi precedenti. Invece sarebbe interessante che il problema dicesse soltanto quali sono il dati noti e loro relazioni, ma senza esplicitare il valore numerico, e chiedesse di descrivere il procedimento per ottenere qualche altro dato. Visto che purtroppo i ragazzi convivono con lo smartphone sarebbe bello che esistesse qualche app didattica simil LabVIEW con caselline di input, blocchetti di operatori, fili di connessione ed output. Poi sarebbe bello vedere come varia il risultato al variare dei dati di input


Ordini di grandezza. Molti ragazzini, purtroppo si fanno fare certificazioni per avere l'uso della calcolatrice. Purtroppo, perché spesso i problemi sono altri che la discalculia. In questo modo a volte commettono errori folli se magari premono un tasto di troppo o troppo poco. Occorre tenere presente alcuni ordini di grandezza. L'altezza di una stanza si aggira sui 3 metri, un campo da calcio è lungo sui 100 m, un pullman per una gita contiene una cinquantina di persone e così via. Imparando a “vedere” i numeri uno riesce anche a farsi un'idea se il calcolo è ragionevole.


Fine di questi rapidi appunti su un'esperienza molto interessante

sabato 8 giugno 2024

Il Miracolo - mia ultima lettura

 

Letto questo libro che un'amica di mia moglie le aveva imprestato, prima che lei glie lo restituisse.

Lettura molto agile, scritta con lo stile chiaro e laconico, proprio dello stile di un giornalista de "La Stampa". Anzi, a volte fin troppo laconico: sarebbe stato bello poter avere Vittorio Messori a disposizione per polemizzare e/o approfondire.

Tratta delle ricerche fatte dall'autore su di un miracolo molto particolare, accaduto nel 1640. Un giovane, poco più che ragazzo ebbe un incidente e gli fu amputata una gamba. Gli arti amputati, a quei tempi, venivano seppelliti e così fu pure di quella gamba. In seguito a tale menomazione, il giovane ebbe un certificato che lo autorizzava a chiedere l'elemosina su una delle due grandi chiese di Saragozza. Dopo alcuni anni di tale vita, tornò a casa dai famigliari. Dopo un po' di tempo, a casa sua,  una mattina si ritrova con l'arto riattaccato.

Seguono tutta una serie di interrogatori a lui, al medico che ha eseguito l'amputazione, ai testimoni che lo hanno visto in varie circostanze, ai parenti ecc... fatte sia da un notaio laico sia da dei religiosi, questi ultimi per conto dell'autorità dalla Chiesa. Interessante è che i religiosi incaricati non erano quelli della chiesa a cui sarebbero venuti "pubblicità e prestigio" ma dai membri di un altro capitolo molto geloso della chiesa dove pregava e mendicava il giovane. Con tutto ciò il fatto fu certificato come realmente accaduto.

Due considerazioni

1) Un luogo comune vuole i credenti "creduloni". Per quanto mi riguarda personalmente mi sembra vero il contrario. Essendo la fede cristiana una cosa molto seria, ti allena a "vagliare" molto. Dal libro si evince come la Chiesa e le autorità accettassero il fatto in questione, solo dopo testimonianze, confronti ... molto serrati ed approfonditi.

2) il "miracolato" non ne ha avuto grandi vantaggi. In un primo momento ha rischiato di fare il "fenomeno da baraccone". Poi pare che se ne sia andato e non si hanno quasi più tracce di lui. Pare sia morto piuttosto povero circa sette anni dopo il fatto. Cioè il miracolo non è un dono che Dio fa a lui, ma a tutta la sua comunità (e a tutti) e lui diventa come investito dal compito di "caricarsi" di questo dono. Carico non sempre facile da portare.

Libro non imperdible, ma interessante

mercoledì 29 maggio 2024

Toponomastica e gender gap

 

Nelle varie filippiche sul maschilismo, ho sentito dire che la maggior parte delle vie in Italia sono dedicate a maschi. Penso che sia vero, ma vorrei fare alcune considerazioni a ruota libera, senza pretesa di essere esaustivo, concentrandomi sulla mia città, Torino.

A Torino l'arteria principale è dedicata ad una femmina. Il corso che parte dalla riva del Po, attraversa tutta la città da Est a Ovest è dedicato alla Regina Margherita. Tutti gli altri corsi che iniziarono dal Po sono molto più brevi. Corso Vittorio Emanuele II finisce in corso Francia, corso San Maurizio finisce ai Giardini Reali e corso Tortona diventa corso Novara. Il corso dedicato al marito, Corso Re Umberto, è centrale, in una zona elegante, ma non è così lungo.

Le nobildonne a Torino non sono messe poi così male: brulicante di traffico è via Madama Cristina, protagonista dalla parte filo-francese della “guerra dei tre cognati”; altrettanto centrali sono le vie dedicate alla Principessa Clotilde e alla Duchessa Jolanda, mentre nella pre-collina troviamo via Luisa del Carretto. Bellissima e centrale è via Maria Vittoria, dove si trova il Palazzo Cisterna, dimora del suo casato nobiliare. Centrale è pure via Maria Teresa, e Piazza Maria Teresa poi, secondo me, è uno dei posti più suggestivi di Torino. Periferica è invece una via dedicata a Eleonora d'Arborea, nobile della Sardegna, a cui stranamente le lapidi che indicano la via la specificano come “patriota” ma non si specifica quale fosse la “patria”. Juliette Colbert, torinesizzata in Giulia di Barolo, ha la sua via sebbene non sia chiaro se dedicata alla “nobildonna” o alla “quasi-santa sociale”. Una sorte simile è quella della Principessa Felicita di Savoia a cui è dedicata una via in collina, probabilmente per i suoi meriti di benefattrice che per la sua nobiltà.


Anticamente le vie erano intitolate o alla direzione verso cui erano dirette (Via Nizza, Corso Casale, Corso Moncalieri) oppure a “cosa c'era lì” per esempio, via Corte d'Appello. Abbiamo Vie Figlie dei Militari, Via delle Orfane perché evidentemente sedi di scuole o collegi riservate a queste categoria di ragazze e Via delle Rosine evidentemente sede di una scuola gestita da tale “associazione”.

A parte San Paolo che da anche il nome ad un quartiere (borgo San Paolo) e non c'è la chiesa dedicata a tale santo, la toponomastica dei santi e sante sono legate alla presenza di chiese. In questo caso le sante non sono messe male: via Santa Teresa, via Santa Chiara, Piazza Santa Rita (santa Rita da il nome anche a un popoloso quartiere), via e piazza Santa Giulia, strada Santa Lucia... ma si fanno aiutare in classifica dai vari nomi con cui viene venerata la Madonna: via Santa Maria, via e piazza Maria Ausiliatrice, via della Consolata, via Madonna delle Rose, via Madonna di Campagna, via Madonna della Salette,  .... 

Tra i santi sociali, Cottolengo ha una stretta via, ma lì è situata la sede della sua opera. Per don Bosco la sede principale delle sue varie opere in Torino è in piazza Maria Ausiliatrice, e inspiegabilmente la via a lui dedicata è una via secondaria, mentre la fondatrice del ramo femminile, santa Maria Mazzarello, ha una via abbastanza corta e periferica, ma ampia ed è un'importante arteria nel traffico dal lato ovest della città. Un po' meno fortunata è la Beata Maria degli Angeli, al secolo Marianna Fontanella a cui è dedicata una piccola via sulle cui lapidi c'è scritto solo "via Fontanella" e il viandante pensa che sia una via dovuta alla presenza, un tempo, di una fontana pubblica e non al cognome di una parsona la cui fama è legata, tra l'altro, all'assedio di Torino del 1706: la localizzazione della via, in Borgo Vittoria, presso la Chiesa della Salute, fa supporre che sia dedicata alla persona in questione.

Bisogna tenere conto di una cosa. Molti nomi alle vie sono stati dati tra la fine del XIX secolo e nel primo XX secolo. I protagonisti erano:

  • Eroi del risorgimento: a parte Giuditta Sidoli e Teresa Confalonieri, titolate di una via e di una minuscola piazza, i protagonisti sono stati tutti maschili. Oltre a Garibaldi Mazzini e Cavour, la toponomastica dei risorgimentali abbonda! Per esempio, vicino a corso Enrico Tazzoli, c'è una serie di vie secondarie dedicate ad altri patrioti uccisi a Belfiore. Di fatto erano tutti maschi.
  • Eroi della guerra partigiana: Di Nanni, Capriolo, Biglieri, Giambone, Galimberti... insomma sono stati i maschi a dover scegliere esplicitamente “da che parte stare”:..
  • Altri militari: Baldissera, Raffaele - non Luigi - Cadorna, Massena...
  • Scienziati del periodo positivista, in cui le donne non avevano spazio.

Concludendo, il problema sul gender gap toponomastico non è dovuto ad una generica preferenza maschile, ma ai criteri con cui sono scelti i titolari della toponomastica che privilegiano categorie in cui si sono cimentati di più i maschi. 

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Piccola aggiunta che conferma quanto dicevo: i punti sul Po a Torino

- Nome del borgo = 1 : Ponte di Sassi (non esiste distinzione di genere!)

- Eroi della Resistenza = 1 : Ponte Balbis

- Nobiltà sabauda = 4 e sono 2 maschi e 2 femmine. L'immancabile coppia Umberto I e Regina Margherita (già vincitrice della strada principale della città) e Vittorio Emanuele I ( che dopo la fine delle prima guerra mondiale perse la titolazione di Piazza Vittorio Emanuele I, diventata Piazza Vittorio Veneto) e gli resta il ponte, e la Principessa Isabella.


giovedì 2 maggio 2024

Il Passeggero

 

Finalmente l'ho terminato!!

Avevo trovato difficile, ma affascinante Stella Maris. Quel testo si inoltrava in temi piuttosto difficili ma interessanti ed in qualche modo lo svolgersi degli eventi era racchiuso in un dialogo.

Invece per "Il passeggero" è stato proprio difficile seguirne la trama.

Qualcosetta ho capito, avendo già letto Stella Maris. Sicuramente chi l'avesse letto senza aver letto Stella Maris, avrebbe trovato difficoltà ulteriori.

Qualche bello scorcio qua e là. 

Qualche bella frase da ritagliare e decontestualizzare.

Ogni tanto una sensazione di "fine" che ricordava "Serotonina"di  Houellebecq .


venerdì 19 aprile 2024

La passeggiata di Kant.

 


Kant, sommo filosofo, era un uomo molto metodico. Si racconta che i suoi concittadini regolassero i loro orologi quando lo vedevano passare mentre compiva la sua passeggiata mattutina. Ma come avrà fatto Kant ad essere sempre così puntuale? Prima di uscire di casa consultava il suo orologio, che regolava quotidianamente con l'orologio del campanile. Il campanaro, uomo molto preciso e solerte nel compiere il proprio dovere, teneva l'orologio del campanile sempre in perfetto orario. Come? Regolandolo al passaggio di Kant, nella sua passeggiata mattutina.

La notte è buia e fredda. Kant guarda il suo orologio che gli indica l’ora della sua passeggiata mattutina. Pur intirizzito ed assonnato, metodicamente esce. Il vento gelido lo schiaffeggia. Egli incespica spesso nei sassi a causa del buio di questa notte senza luna. Ma questa notte ventosa e senza luna gli presenta un firmamento gremito di stelle. Kant rimane qualche istante estasiato a contemplarle, ma poi si distoglie spinto dall'imperativo categorico di portare l'ora esatta a tutti i suoi concittadini.

I suoi concittadini infatti lo attendono.

“E’ passato...” mormora la vecchia inferma Gertrud che dal suo letto ha sentito il traballare delle assi sul ponte di legno del canale vicino a casa ed intanto regola il suo orologino, gioiello di tecnica e di oreficeria.

"Eccolo... Puntuale come al solito" tuona l'obeso borgomastro che ha sentito dei passi nella piazza e sale su di uno sgabello per regolare l'orologio a pendolo.

"Le 7 e 53 precise come sempre" esclama Herr Hans Müller smanettando col suo orologio fuori dal panciotto, dopo aver udito un rumore vicino alla siepe della sua villa.

La notte era buia e fredda. Mentre Kant passeggiava non c'era in giro quasi nessuno. Solo un ubriaco barcollava in piazza, un cane randagio faceva traballare le assi del ponte di legno sul canale, il vento rumoreggiava giocando con le siepi.

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Questo racconto è uno di quelli presenti un questa raccolta, scaricabile anche da altre librerie on-line

sabato 23 marzo 2024

Quel po' di brace sotto la cenere

 Mia ultima lettura.

Ho letto questo libro anche perché alla sua presentazione ai lettori torinesi c'era l'intervento di un amico che viene citato tra i personaggi nel libro stesso. Proprio attraverso questo amico - il padrino di uno dei figli di una mia sorella, il padrino dell'altro figlio sono io – avevo conosciuto l'opera di Suor Laura Girotto. Una missione/ospedale/scuola pressoAdua.

Il libro, se da un lato apre il nostro orizzonte verso guerre terribili che i media ignorano (ma non i fornitori di armi, perché è incredibile che paesi con scarsità di acqua potabile abbiano le risorse per gli armamenti!) non è un'analisi geopolitica a “volo d'uccello” ma storie di persone con la loro drammaticità. L'impegno di Suor Laura e della rete di volontari e amici che è nata intorno a lei e alla sua opera, se da un lato può sembrare poca cosa davanti a certe situazioni, è la testimonianza di una vicinanza. La testimionianza di chi non abbandona quelli che sono nel dolore.

Faccio prima a consigliare l'agevole lettura, che recensirlo!



giovedì 14 marzo 2024

ChatGPT 3.5 fa bella figura (nel senso che...)

 I miei genitori erano assolutamete insoddisfatti di me. Facevo sempre fare brutte figure.  Quando qualcuno mi chiedeva qualcosa del tipo "Che tram si prende per andare in piazza Paleocapa? " Io rispondevo "non lo so" e mio padre "Fai sempre brutta figura! Se non lo sai, di' comunque qualcosa... Una linea a caso, da qualche parte porta..."  "Ma se non porta lì?" "Eh, va ben, magari dovrà fare un pezzo a piedi, ma se dici che non lo sai, fai brutta figura!"

Sarebbe stato contento di #chatgpt 3.5 !

Ancora test demenziali con #LLM in cui #Gemini esce a testa alta, almeno rispetto a #chatgpt 3.5 che fa bella figura, ma nell'ottica dei miei procreatori

😀 Non sapendo cosa chiedere, mi sono rivolto con la mente alla tradizione piemontese. A partire dalla canzone "Maria Gioana" ho chiesto cosa avrebbe dovuto fare costei per non avere più mal di testa. #Gemini ha subito messo le mani avanti con un testo alla "disclaimer" (consultare il medico!) . #chatgpt no: ha dato diversi suggerimenti, ma non quello di smettere di bere alcolici, come viene detto nalla canzone

🌱 Altra canzone tradizionale. Ho chiesto quante erano le ragazze che venivano da Lione e raccoglievano i fiori della primavera. #Gemini saggiamente mi ha risposto che mancavano informazioni mentre



La canzone, come tante canzoni popolari, diceva che erano tre, e poi si concerntrava sulle vicende (terribili!) di una.

🐷 Ho chiesto cosa farà il Marchese del Monferrato quando questo porco prenderà l'uva (da una iscrizione sulla fortezza di Verrua Savoia)

#Gemini saggiamente mi ha risposto che mancavano informazioni, che c'erano stati parecchi Marchesi del Monferrato..., mentre 


 

 Incuriosito dalle risposte che trovavano riferimenti in una poesia "Il sabato del villaggio" di La Martine.  Non sapevo che ci fosse un "Sabato del villaggio" anche oltralpe. Allora ho chiesto


Si parla spesso dei lavori che toglierà l'intelligenza artificiale. Che tipo di lavoro può togliere un LLM così? Forse quello di intrattenere vecchi inebetiti?




martedì 5 marzo 2024

chatGPT 3.5 mi prende per i fondelli ?

 

In un mio articolo su Linkedin avevo parlato di alcuni dei test fatti sugli LLM. In realtà di test ne ho fatti di più: quelli mi sembravano i più significativi.

Una cosa evidente è che gli LLM non sanno fare i lipogrammi.

Nel test non avevo usato direttamente la parola “lipogramma” semplicemente avevo chiesto di scrivere un breve testo senza usare una certa lettera.

Qui ho provato invece a chiedere esplicitamente un lipogramma a chatGPT 3.5.

Ecco il risultato. Mi sono sentito preso per i fondelli.

Ho pensato a due scenari. 

Primo: Siccome sono evidentemente profilato nelle mie ricerche su internet, come qualunque utente – per rendersene conto basta vedere le pubblicità mirate che arrivano in base ai prodotti cercati poco prima – vuol dire che mi ha riconosciuto e risposto a tono. Ma questa profilazione “dispettosa” apre scenari distopici. Se un ricercato dalla polizia chiedess un'informazione relativa ad un percorso, l'AI potrebbe indirizzarlo proprio verso un posto di blocco per essere fermato! Oppure, peggio ancora, in una guerra inter-etnica potrebbe dare informazioni mediche errate alle etnie rivali... e via discorrendo.

Secondo: Ho scoperto un punto debole degli LLM.  I lipogrammi!  I casi sono due: 

O il punto debole rimane per cui alla domanda “Che differenza c'è tra l'intelligenza umana e quella artificiale?” la risposta sarà: “L'intelligenza artificiale non sa fare i lipogrammi”

 Oppure, presto i manager del settore faranno un enachement per coprire questa lacuna. Il costo sarà considerevle, non tanto per chi lavora (noi, i ragazzi del software siamo sempre costati poco!) ma per tutte le riunioni tra strapagati manager che prendono questa decisione strategica, pianificatori di WBS Pert e Gantt con “chi fa cosa quando”, SAL (avanzamento lavoro), colpevolizzazione dei ritardi, comunicazione della nuova feature... insomma si investiranno soldi per una cosa totalmente inutile. Perché a che cavolo servono i lipogrammi?