Mio figlio, seconda scientifico, leggeva i Promessi Sposi. Gli chiesi cosa ne pensasse. Mi rispose che quel testo gli sembrava un po' la leggendaria osteria di
Barge, dove avevano sulla stufa un'unica marmitta, ma da lì uscivano tre primi piatti. Se l'avventore chiedeva minestra, l'oste scodellava la minestra, se chiedeva brodo gli filtrava via la pasta, se chiedeva pasta asciutta, gli scolava via il brodo. Così nei Promessi Sposi ci sono storie nelle storie, e si può leggere da vari punti di vista.
Mi venne in mente che anche don Milani (non ricordo più esattamente dove, se qualcuno sa la fonte me la invii nel commento, grazie!) scrisse ad un editore di pubblicare i Promessi Sposi, in un'edizione per il popolo, a vari caratteri di stampa. Grandi per il testo indispensabile da leggere, onde evitare che chi non è abituato alla lettura, si areni in certe descrizioni; in corsivo la parole particolari: rare o che oggi hanno un uso diverso, piccoli per i brani non indispensabili, eventualmente da rimandare ad una seconda lettura... etc. Non sembra che alcun editore abbia colto il messaggio.
Tornando al tema del post, l'Innominato, più che agile, direi Lean, che con l'approccio agile è cugino stretto.
Le reminescenze scolastiche dicono che l'Innominato era cattivo, fa rapire Lucia per conto di don Rodrigo, ma la notte stessa (la famosa notte dell'Innominato) veglia ponendosi drammaticamente domande esistenziali quasi all'orlo della disperazione: Il mattino dopo viene ricevuto da Federico Borromeo e "diventa buono". Finito lì.
Invece il bello deve ancora venire: e quel personaggio che poteva parere quasi "finto" diventa veramente simpatico.
Succede che calano i Lanzichenecchi. L'Innominato abitava in un luogo che Manzoni chiama prima castellaccio, poi quando il proprietario diventa buono palazzo, ma comunque rimane sempra dov'era, ed era in un luogo inaccessibile per chi volesse recarvisi con intenzioni bellicose.
Allora l'Innominato si adopera perchè
1) per i Lanzichenecchi sia proprio inaccessibile.
2) per dare ospitalità a degli abitanti di paesi vicini che si trovavano sulla strada dei Lanzichenecchi.
Propongo quindi la seguente sequenza di letture
Promessi sposi capitolo 28, oltre la metà dove descrive la vita nel lazzeretto :
(s'era bensì ordinato che la paglia fosse fresca e a sufficienza, e cambiata spesso; S'era ugualmente ordinato che il pane...)
Promessi sposi capitolo 29 ultimi paragrafi Ma quando, al calar delle bande alemanne.... Lui intanto non istava mai fermo; dentro e fuori del castello, su e giù per la salita, in giro per la valle, a stabilire, a rinforzare, a visitar posti, a vedere,...
Promessi sposi capitolo 30 e fare per l'appunto il paragone con la convivenza coatta di chi fuggendo dai Lanzichenecchi si era rifigiato dall'Innominato, a quella dei rinchiusi nel lazzeretto.
Ma da lettore fantasioso e tifoso quale sono mi sarebbe piaciuto che nel capitolo 30 ci fosse stato un altro episodio.
Tra coloro che avevano trovato rifugio dall'Innominato c'era anche Agnese che per non mangiare il pane a ufo insieme alla compaesana Perpetua avevan voluto essere impiegate ne' servizi che richiedeva una così grande ospitalità; e in questo spendevano una buona parte della giornata;
Avrei voluto veder sbocciare l'amore tra l'Innominato e Agnese. Amore che sarebbe dovuto poi terminare in un matrimonio: non so allora, ma adesso la chiesa celebra il matrimonio tra persone che non sono più in età "feconda" e mi sembra una cosa sensata.
La mia prozia Teresuta, suor M. Fortunata, quando ero scapolo e più che trentenne, mi accolse con un "non è bene che l'uomo sia solo!" e sempre lei, con la sua saggezza che mescolava le mistiche del '500 con il buon senso della popolana carnica, spiegava che, come nelle partite a briscola, quando uno non riesce a giocare i carichi, se li tiene in mano e deve giocarli negli ultimi giri, quelli in cui non si prende più dal mazzo, così anche il diavolo si trova "i carichi in mano" verso la fine.. e si gioca proprio tutto. In questi momenti, non è bene che "l'uomo (o donna) sia solo". Avrei visto bene Agnese e l'Innominato accompagnarsi nell'ultimo tratto della loro strada.
(e ovviamente il viagra non sarebbe servito a nulla!)