domenica 13 febbraio 2011

Varie ed eventuali

Sono stato un po' lontano dal blog e riassumo velocemente alcuni punti degli eventi di questi giorni (con qualche nesso con il tema che vorrei emergesse dal blog).
Management 3.0
Mi è arrivato il libro Management 3.0 di J.Appelo (che ringrazio ancora) e mi accingo a leggere.
Decimo anniversario dell'Agile Manifesto.
Sono già passati 10 anni, ed in Italia continua ad essere una novità o una stranezza per hobbisti, senza impatto sulle grandi aziende. Povera Italia!
Anniversario delle morte di Eluana.
Che c'entra con questo blog? C'entra con il post Project management esistenziale. Un incidente così grave, secondo la definizione  classica, porterebbe a considerare il "progetto esistenza" = fallito . Ma secondo una definizione più "complessa"? Per quanto riguarda "la soddifazione personale e l'eccellenza tecnica" è un mistero che conosce solo lei e su cui nessuno può dire nulla. Ma per quanto riguarda il beneficio che apporta all'organizzazione, (il ROI) questo episodio ha messo a dura prova, anzi ha fatto affrontare la massima prova, che una qualsiasi organizzazione può affrontare "La capacità di accogliere ed integrare il diverso" e l'ha fatto nel modo più duro che si possa immaginare. Siccome secondo me l'integrazione del diverso è la chiave di sopravvivenza di una civiltà,  tornerò su questo tema. Da questo test, la vicenda di Eluana , la società italiana, non mi pare uscita bene.
Berlusconi.
A parte le varie considerazioni che vorrei fare (Ha ragione Violante!) ce n'è una correlata con questo blog. Possibile che un uomo potente, ricco etc... si diverta peggio che un marinaio sbarcato in un porto dopo mesi di navigazione? Forse conviene ridefinire il concetto di successo.
Egitto e Tunisia.
Mi sento fraternamente legato al popolo tunisino ed egiziano in questi loro giorni pieni di difficoltà speranze e paure. Ero stato per lavoro in Tunisia nel 1996 e ne avevo avuto un impressione ottima. La gente, soprattutto i giovani e i cittadini, parlano normalmente francese e arabo, in più molti imparavano l'inglese e l'italiano. Gente sveglia e istruita. Anche dalle statistiche si vede che è una generazione ad una scolarità molto alta in assoluto, ed in particolare nel mondo arabo. Eppure le prospettive di lavoro sono bassissime, inadeguate allo studio. In questo mi sento loro fratello: anch'io laureato, 30 e più anni di lavoro di discreto livello, oggi  ho uno status sociale minore di quello di un bidello.
Dell'Egitto: ho avuto l'onore di ascoltare alcuni anni fa una "lezione" del prof. Wael Farouq . Mi ha fatto cadere molti pregiudizi che avevo nei confronti degli islamici. Pensavo che, "bloccati" dal Corano, gli islamici fossero magari anche persone pie e guidate ad una vita onesta, ma non "colte", come i maestri Zen o i vari "dottori della Chiesa" e loro discepoli. Mi ha fatto ricredere. Ora ho letto avidamente le sue interviste che sono riuscito a trovare sui fatti di questi giorni. Immancabilmente redarguisce l'occidente per la sua doppiezza, ambiguità, calcolo degli interessi di bottega sulla pelle dei popoli. (Lo fa in modo molto elegante, me è così).
Ha ragione Pagheremo caro, pagheremo tutto!

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