Ho letto due articoli su La civiltà cattolica che meritano molta attenzione e qualche considerazione
Partiamo dal
primo perchè il secondo merita un'analisi ulteriormente approfondita.
Ricordo nei primi anni '80 quando nei vari ambienti cattolici si parlava di società secolarizzata e simili, alcuni citavano tal André Malraux “Il XXI secolo o sarà religioso o non sarà”.
Ad un quarto del XXI secolo pare che la religione sia un fenomeno molto presente, ma che faccia di tutto perché il secolo “non sia”.
All'inizio del secolo l'attentato alle torri gemelle e il diffondersi del salafismo in tutte le sue varie sette e sotto-sette;
Oggi abbiamo
Kirill che parla di guerra santa ed espelle i preti del patriarcato di mosca che, giustamente, pregano e fanno pregare per la pace.
Folli seguaci di commentatori del talmud - ma indifferenti allo spirito della Torà – che sono al potere in Israele;
L'India che era un crogiolo di religiosità generica, non solo per la presenza di musulmani, cristiani di vari riti, sikh, giainisti, mazdeisti... ma anche per la varietà e non sistematicità di quello che noi chiamiamo l'induismo, ed ora invece un potere che, non so con che fortuna, vorrebbe una normalizzazione anche dalla religione;
il Partito Comunista Cinese che riabilita Confucio, il massimo del tradizionalismo...
Quello che negli Stati Uniti era un fenomeno carsico arginato da una élite che pur riconoscendo la religiosità individuale e tenendo conto del suo peso elettorale, aveva le certe remore nell'esternare certe cose, invece oggi detta l'agenda politica. Quelli che Sir Arthur Conan Doyle descriveva nel suo "Studio in Rosso" come pazzi violenti, oggi comandano in USA.
Il XXI secolo è religioso e non durerà (a meno di un miracolo!)
Nessun commento:
Posta un commento