sabato 8 giugno 2024

Il Miracolo - mia ultima lettura

 

Letto questo libro che un'amica di mia moglie le aveva imprestato, prima che lei glie lo restituisse.

Lettura molto agile, scritta con lo stile chiaro e laconico, proprio dello stile di un giornalista de "La Stampa". Anzi, a volte fin troppo laconico: sarebbe stato bello poter avere Vittorio Messori a disposizione per polemizzare e/o approfondire.

Tratta delle ricerche fatte dall'autore su di un miracolo molto particolare, accaduto nel 1640. Un giovane, poco più che ragazzo ebbe un incidente e gli fu amputata una gamba. Gli arti amputati, a quei tempi, venivano seppelliti e così fu pure di quella gamba. In seguito a tale menomazione, il giovane ebbe un certificato che lo autorizzava a chiedere l'elemosina su una delle due grandi chiese di Saragozza. Dopo alcuni anni di tale vita, tornò a casa dai famigliari. Dopo un po' di tempo, a casa sua,  una mattina si ritrova con l'arto riattaccato.

Seguono tutta una serie di interrogatori a lui, al medico che ha eseguito l'amputazione, ai testimoni che lo hanno visto in varie circostanze, ai parenti ecc... fatte sia da un notaio laico sia da dei religiosi, questi ultimi per conto dell'autorità dalla Chiesa. Interessante è che i religiosi incaricati non erano quelli della chiesa a cui sarebbero venuti "pubblicità e prestigio" ma dai membri di un altro capitolo molto geloso della chiesa dove pregava e mendicava il giovane. Con tutto ciò il fatto fu certificato come realmente accaduto.

Due considerazioni

1) Un luogo comune vuole i credenti "creduloni". Per quanto mi riguarda personalmente mi sembra vero il contrario. Essendo la fede cristiana una cosa molto seria, ti allena a "vagliare" molto. Dal libro si evince come la Chiesa e le autorità accettassero il fatto in questione, solo dopo testimonianze, confronti ... molto serrati ed approfonditi.

2) il "miracolato" non ne ha avuto grandi vantaggi. In un primo momento ha rischiato di fare il "fenomeno da baraccone". Poi pare che se ne sia andato e non si hanno quasi più tracce di lui. Pare sia morto piuttosto povero circa sette anni dopo il fatto. Cioè il miracolo non è un dono che Dio fa a lui, ma a tutta la sua comunità (e a tutti) e lui diventa come investito dal compito di "caricarsi" di questo dono. Carico non sempre facile da portare.

Libro non imperdible, ma interessante

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