Domanda che potrebbe sembrare oziosa, ma in questo periodo per me ha una grande rilevanza. Ho una risposta che viene quasi dalla formulazione della domanda stessa. Per puro sfizio ho provato a porla a chatGPT 3.5 e la risposta è stata questa.
Vediamo alla mia risposta, quella contenuta in qualche modo nella domanda stessa.
Etimologicamente la parola diavolo deriva da “calunniatore” a sua volta da (der. di διαβάλλω «gettare attraverso, calunniare»), in qualche modo un essere legato alla menzogna. Quindi il fatto stesso di attribuire esistenza e culto, cioè azioni finalizzate ad esaudire i dettami di entità non esistenti autonomamente, ma solo frutto di una “narrazione” o “costruzione”, è una forma di menzogna e quindi di “diavolo”.
La falsità della religione è una tematica particolarmente importante per me oggi per vari motivi.
Uno è contenuto in questo mio vecchiopost A cui ci sarebbe molto da aggiungere....
Un altro: la lettura di un articolo
di Luigino Bruni su Avvenire in cui “redarguiva” la Chiesa di aver
“battezzato” troppo facilmente riti agresti pagani. È vero, è
importante l'inculturazione, il parlare con il linguaggio dei popoli
da evangelizzare, valorizzare i semi di verità in ogni tradizione,
il non imporre un modello culturale ecc... ma non si può tralasciare o trascurare il cambio di prospettiva portato dal
Cristianesimo. Purtoppo la chiesa o certe sue gerarchie hanno preferito avere "chiese piene" e processioni affollate che insegnare il modo nuovo di guardare l'esistenza donato dalla presenza di Gesù.
Un altro: E' la quarta volte che
affronto il testo “Il Senso Religioso” di don Giussani. Testo che
innanzitutto esalta la ragione umana, tutt'altro che un “fideismo
acritico”. Sono passati più di quarant'anni dal primo
impatto, sono cambiato io, è cambiata la situazione sociale in cui
don Giussani aveva scritto il testo. Non solo perchè nel "processo della conoscenza" si inseriscono le cosiddette "intelligenze artificiali" (notare il plurale!). Ma anche perchè dopo lo scientismo ed il riduzionismo materialista in voga nel periodo in cui naque quel testo e fino agli anni 70, nella nostra società, a partire dagli anni 80, si è diffuso una pseudo religiosità stile new-age, per poi finire in un bigottismo di credenze in bolle autoreferenziali.... senza contare la religione del consumismo che cambia il nome agli idoli, velocemente, al passo della moda. Uno dei punti a cui devo fare attenzione è che il mio cristianesimo non sia un "paganesimo battezzato" come diceva Bruni.
Altri spunti: il sedicente laico Recalcati ricorda che nell'antico testamento il problema dell'ateismo non si pone: il nemico è l'idoltria.
Nella predica sentita ieri, il sacerdote ha detto che Gesù era andato con i discepoli a Cesarea di Filippo, il centro più "ellenistico" della Palestina. Lì sorgevano molti templi pagani, anche a divinità "infere". In quel contesto il "NON PREVALEBUNT" di Gesù assume un significato ben più forte che se fosse stato detto in altri luoghi.