venerdì 11 agosto 2023

Quando c'era la cortina di ferro - 2 recensione

 

continuo quanto scrissi qui. ma questa è una recensione di carattere più personale


Ero stato a sentire la presentazione del libro, tenuta da due di coloro che avevano scritto le loro testimonianze.

Entrambi li avevo già conosciuti più di quarant'anni d'anni fa, io giovincello e loro “esperti”. Non ricordo bene i dettagli, ma l'incontro era per motivi “tecnologici” : Carlo Buora è un ingegnere, Franco Realini un chimico. Ricordo che ero con un'amica e questa vedendo Buora disse, sottovoce, “Che figooo!” in effetti era un bell'uomo. Alla presentazione era ancora un bel vecchio, canuto, con un bel portamento, ma ogni tanto, quando parlava, si inceppava: la parola che avrebbe voluto dire stentava a venire in mente.

Realini era già brutto da giovane e la vecchia non aveva il materiale per infierire più di tanto. Ma mentre parlava, fluidamente e con la solita verve, quando non gesticolava, la mano che avrebbe dovuto essere ferma, tremava. 

Ho avuto un senso di ribellione all'avvicinarsi della vecchiaia!

Quella era la generazione dei “giovani” ai tempi in cui ero ragazzo e vedevo come possibili predecessori in un itinerario esistenziale che avrei percorso anch'io. A volte vedevo strade da evitare, altre bramavo dalla voglia di crescere per diventare “giovane” anch'io.

Adesso mi precedono nella vecchia!

Ma leggendo il libro, che sprigionava un gusto di vita fatto di  incontri, novità, ricerca esistenziale e una certa dose di ingenuità, mi è venuta ancora più rabbia, per non aver vissuto la giovinezza quanto avrei voluto. Una giovinezza in qualche modo negata, vietata e vissuta solo in interstizi guadagnati a fatica.

Ora, in questo poco tempo che mi rimane vorrei proprio viverla a fondo con la profondità esistenziale con cui all'inizio della messa di una volta dicevano:

Ad Deum qui lætíficat iuventútem meam

Su quel tema ci sono ancora cose mi rattristano a fondo, ma sono troppo personali....

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