Ho visto sui social parecchie polemiche sullo sciopero generale proclamato dai CGIL e UIL per il prossimo 16 dicembre
Polemiche del tipo “Ma dopo questa crisi causata dalla pandemia, proprio adesso che c'era una ripresa che senso ha scioperare? E' da irresponsabili!” e per contro “I costi della pandemia non sono stati pagati da tutti in modo equo, quindi occorre lottare ecc..”
Io non entro nel merito del dibattito, ma volevo farmi una domanda sull'utilità dello sciopero generale e se questa forma di lotta, scelta o osteggiata, non sia un sintomo di come la classe dirigente (politica, sindacale, finanziaria ecc...) abbia una visione del lavoro molto lontana dalla realtà.
Per tornare all'idea di David Graeber, la società maschilista ha formulato il concetto di lavoro come produzione (lascio perdere altri dettagli...) mentre il lavoro reale oggi è per lo più manutenzione, con tutti i suoi link di mappa mentale: sorveglianza, cura, pulizia, difesa... ; poi comunicazione in senso lato quindi anche insegnamento, trasporto.... insomma gran parte del lavoro non produce nulla.
Quindi: meno ore di lavoro, meno pezzi prodotti, meno guadagni marginali sul pezzo prodotto, è un'equazione che funziona solo in una piccola percentuale di attività, ma che sono diventate paradigmatiche del lavoro in se.
Prenderei tre esempi per dimostrare l'assurdità dello sciopero generale preannunciato.
Grande Distribuzione Organizzata. Capisco l'utilità di uno sciopero in una particolare catena e “ad oltranza”. Il cliente potrebbe rivolgersi alla concorrenza. Ma nello sciopero generale, siccome la quantità degli acquisti è proporzionale alla disponibilità economica e ai bisogni del cliente, questi farà esattamente gli stessi acquista anticipandoli e/o posticipandoli di qualche giorno. Se ne ottiene che per la catena gli introiti restano costanti, risparmio un giorno di paga ai dipendenti. Per i dipendenti perdo un giorno di paga e lavorerò più stressato un paio di giorni in più.
Scuola. Se quel giorno lì dovevo spiegare i prodotti notevoli, piuttosto che Kant o il quinto canto dell'inferno... non è che quell'argomento salta, ma lo farò lo stesso, ma in meno tempo, quindi con più fatica per me e la classe, e con un giorno di paga in meno.
Trasporto Pubblico Locale. L'ente preposto risparmia carburante/energia elettrica, usura dei mezzi, paga dei lavoratori. E' già passato all'incasso degli abbonamenti, non so bene i contratti con gli inserzionisti ma non credo che l'azienda abbia grosse penali in caso di sciopero, idem i contributi dal comune sono legati da trattative politiche non legate alle ore e Km effettuati... insomma perdono solo i biglietti di corsa semplice. Gli scioperi sono un guadagno per l'ente. Per i dipendenti un giorno di paga in meno.
In tutti i casi: il dipendente che sciopera non riesce ad usare di questo giorno di libertà per le sue commissioni personali perchè “c'è sciopero” anche di chi dovrebbe fornire il servizio.
Sciopero come cerimonia Potlacth
Anni fa avevo sentito dire da un sindacalista che se uno va a sedersi ad una trattativa dopo uno sciopero che ha una grande adesione allora ha più forza contrattuale ecc... Cioè, secondo costoro, lo sciopero è un rituale per cui io mi sacrifico, io butto del mio, dimostrare che sono così convinto di quello che voglio sono capace di sacrificarmi. Anzi, io ti regalo delle mie cose, per dimostrare la mia superiorità nei tuoi confronti... Ma vadano a farsi curare da uno buon psicoanalista, magari Massimo Recalcati!