mercoledì 14 maggio 2025

LLM come una scatola nera.

 Sicuramente gli esperti in intelligenza artificiale, nel leggere il prosieguo del post, mi diranno che sto sbagliando a fare i prompt.

No. Non me ne frega nulla di sapere la risposta alla domanda. La so già. Il mio problema è un altro.

 Ho avuto un'esperienza nello sviluppo degli ADAS (sistemi di ausilio alla guida) in cui acquisivano i dati “tipici” del veicolo (velocità. imbardata. RPM. freni luci marcia...) da rete CAN, dati da telecamere a volte anche a infrarossi, dati dalla cartografia digitalizzata ovviamente con il veicolo posizionato tramite GPS, eventuali radar e altri sensori specifici... e poi dal data fusion si eseguivano certe funzioni specifiche per i vari progetti. Sapevamo gli scenari che dovevano essere gestiti e come avrebbero dovuto essere gestiti. Quindi sapevamo quale avrebbe dovuto essere l'output in un contesto di numerosi ed instabili dati di input. Per la maggior parte delle altre applicazioni informatiche il testing è molto più standardizzato. Si parla di Test DrivenDevelopement. Qui invece era più probabile che di fronte a certe situazioni non bastava avere tanti pezzettini di codice ognuno dei quali funzionante. Ma in ogni caso sapevamo cosa volevamo. Invece nella cosiddetta Intelligenza Artificiale l'utente non sa cosa vuole.

Ecco, io sapevo benissimo cosa volevo ed ecco il risultato del test


 


 


 

 

 

Considerazioni. Come ho già scritto qui e ribadito da un personaggio più autorevoledi me LLM tende a dire sempre qualcosa, indipendentemente dalla verità. Nella sua ricerca, trova aree di argomenti e costruisce con quello che “trova”. Poi ha il brutto vizio di aggiungere ancora informazioni non richieste ma “bonus pack” che evocano l'erlebnis dell'imputato che mentre l'avvocato teneva l'arringa finale urla “Tagli corto avvocato, altrimenti perdiamo la causa!”

Con questo non distruggo l'utilità di applicazioni che "sfogliano" rapidamente grandi quantità di dati, ma ecco che il compito che lo scolaretto si fa fare dall'intelligenza artificiale ha alte probabilità di essere sbagliato

venerdì 2 maggio 2025

5 Maggio

 

Ringrazio #ChatGPT per avermi fornito “a gratis” queste due mie foto di Napoleone. Su questo tema (foto fake) ne parlerò in un prossimo post.

Invece ora parlo della mia identificazione con Napoleone. Ma come? Credersi Napoleone è un luogo comune, quasi una  frusta macchietta da sketch da avanspettacolo, per rappresentare uno che è impazzito.

Specifico meglio. Io mi riconosco in Napoleone in alcuni versi della poesia 5 maggio.

 Ei si nomò: due secoli,
l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s’assise in mezzo a lor

 In effetti ho visto due secoli l'un contro l'altro armato in almeno due circostanze. 

1) Innanzitutto nel rapporto di lavoro. Sebbene non fossi per nulla un nerd, siccome la falsa invalida e il tangentista raccomandato da un massone (per essere generosi nei loro confronti!) avevano sentito dire che gli informatici trovano facilmente lavoro, nella loro insaziabile avidità, per avere “il mio contributo in casa”, mi avevano bloccato le possibilità di altri percorsi più vicini alle mie attitudini e alle mie aspirazioni ed ero finito in una software-house, scoprendo così, negli anni '80, una precarietà di condizioni che nè la precedente generazione nè altri miei coetanei avevano conosciuto e che invece è la prassi per la maggior parte dei giovani attuali. Ovviamente ho capito che i sindacati non stavano cogliendo il cambiamento.


2) Nel modo di lavorare. Intorno al 2010 scoprii l'Agile, e mi accorsi dei limiti della “torinesità” lavorativa, cioè un mondo in cui il paradigma era la catena di montaggio. Dopo aver lavorato per anni in un settore R&D in cui di fatto tendevamo a muoverci secondo alcuni principi agili, mi trovai in un contetesto qualcuno voleva imporre la catena di montaggio e il "comando-controllo" anche allo sviluppo del software. Ovviamente nel piccolo mio contesto aziendale vinse il vecchio secolo, nel mondo dell'informatica per tutto il decennio successivo non si parlava altro che di Agile.

I secoli non si volsero a me sommessi, ma io dentro di me un giudizio su di loro lo avevo.

Come sul capo al naufrago
l’onda s’avvolve e pesa,
[...]
tal su quell’alma il cumulo
delle memorie scese! 

In effetti a volte i ricordi emergono non sollecitati, e mi fanno stare male.

[...]narrar sé stesso imprese,
e sull’eterne pagine
cadde la stanca man! 

Questo invece mi capitò verso il 60 anni quando dovetti scrivere dei CV. Sappiamo che il CV descrive per il 5% te stesso e per il 95% l'azienda in cui hai prestato la tua opera. Veramente spesso mi cadeva la stanca man a pensare quanto poco,e a volte anche male, la cattiva organizzazione aziendale aveva fatto fare ai dipendenti, sprecando tempo ed energie!

[…] ma valida
 venne una man dal cielo
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;

In questi versi manzoniani é spiegato un po' troppo superficialmente quanto è accaduto nella mia vita, ma spiegnano che, in ultima analisi la mia gratitudine superi il mio rancore!