Ho terminato qualche giorno fa di leggere “Di che che cosa è fatta la speranza.” autore Emmanuel Exitu (spero per lui che sia uno pseudonimo!)
Il libro racconta di Cicely Saunders,
la pioniera delle cure palliative. Ai suoi tempi (anni '40 del 900) quando non
c'erano evidenti possibilità di guarigione, i malati di fatto venivano
abbandonati. La protagonista del romanzo, ovviamente un
personaggio reale, si pone il problema di migliorare almeno la
qualità dell'ultimo tratto di vita. Si dedica completamente a questa sua missione.
Un libro molto interessante, che
consiglio vivamente, con un solo punto debole: la postfazione
dell'autore, avrebbero dovuto impaginarla all'inizio. Infatti nelle prime
pagine ero un po' deluso. Un libro che descrive la vita e l'opera di grande personaggio storico
della scienza medica e infermieristica, me lo aspettavo come un
saggio rigoroso. Qui invece mi sembrava un po' troppo “narrato”.
Sembrava scritto da un donna, o con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale (
l'intelligenza artificiale è una donna anche lei!!!)
Invece, accettata dal lettore questa scelta espositiva, si riescono ad apprezzare anche alcuni dettagli della narrazione e delle belle frasi da tagliare qua e là del tipo
[...]Non è coerenza, è cocciutaggine, la virtù degli stupidi”
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