martedì 17 ottobre 2023

Laudate Deum

 Recentemente ho letto l'esortazione Laudate Deum.

Un testo molto bello, spiace solamente che sia stato pubblicato in un periodo talmente pieno di fatti gravi, per cui è passato non dico inosservato, ma forse senza l'attenzione che meritava.

Non faccio alcun commento al contenuto.

Mi limito a polemizzare con alcuni suoi commentatori – dai chatbot a opinionisti della carta stampata – che hanno criticato il Papa. Con varie sfumature, secondo questi sedicenti auto-nominati detentori della dottrina cattolica, il Papa non avrebbe dovuto occuparsi di tali temi, ma altro confacente al Sommo Magistero bla bla bla....

Invece il Papa ha fatto benissimo e spiego perché, con alcuni passaggi.

  • Ero bambino e mia nonna, già nei primi anni 60 aveva il televisore. Indicandomi Papa Giovanni disse: “Vedi quello è il Papa, è come fosse Gesù in terra”. Magari non era una definizione teologica perfetta – anche perchè formulata in piemontese, ma d'altra parte Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, si rivolse al papa Gregorio con “dolce Cristo in terra” e il catechismo, cosiddetto di San Pio X, chiama il Papa “[...] vicario di Gesù Cristo capo invisibile, di tutta la Chiesa [...]”
  • In Gesù Cristo abitano le due nature, umana e divina. Nel prologo del vangelo di Giovanni leggiamo “...tutto è stato fatto per mezzo di lui [...]” ripreso anche da alcuni passi di San Paolo (oppure il vangelo di Giovanni è successivo? Boh, non sono un biblista e in questo contesto non me ne frega niente)
  • Nel Genesi leggiamo che Dio creò il mondo.

È ovvio che al “Creatore” faccia piacere che la sua creatura si conservi.

Quindi è ovvio che il Papa – vicario del Dio fatto uomo - debba in qualche modo condividere la “preoccupazione” del Creatore, essere “profeta” e pur con tutti i suoi limiti umani, dare voce alla passione di Dio per le sue creature.

 sedicenti detentori della dottrina cristiana, contro le "derive" papali (sic!)

  •    o in qualche modo sminuiscono il primato di Pietro espresso anche nel catechismo di San Pio X
  •    o negano la natura divina di Cristo
  •    o negano la creazione.

Non direi che siano proprio difensori della fede


Nel frattempo il Papa ha già pubblicato un'altra esortazione apostolica "C’EST LA CONFIANCE"

venerdì 6 ottobre 2023

Le chiese sono vuote 😁😂

Sabato 30 settembre presso la parrocchia di San Giovanni Bosco la Messa prefestiva è stata celebrata dal Vescovo. Alla parrocchia fanno riferimento, oltre che un certo territorio, anche delle scuole dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ovviamente la partecipazione è stata enorme e la celebrazione si è tenuta nel cortile, molto ampio. (faceva anche bel tempo)

Io e mio figlio scherzavamo: “Eh, hanno ragione quelli che dicono che le chiese sono vuote, la gente è tutta nel cortile!!”

A parte la battuta, quando ho tempo, e da quando sono in pensione questo evento ogni tanto capita, vado a messa anche nei giorni feriali. 

A San Giovanni Bosco ci sono ben due messe feriali e nella seconda messa feriale, al gesto della pace tento di contare la gente: ci sono sempre circa trenta persone, e non solo vecchiette.

Talvolta, per altri giri, vado alla messa degli universitari di CL e sono sempre stupito a vedere dei ventenni partecipare con attenzione ad una messa feriale. Le chiese sono vuote? Dal mio test personale pare di no, ma forse io cerco di frequentare chiese in cui il momento liturgico possa richiamare ad un significato per la vita: anche gli altri faranno così, quindi certe chiese non si svuotano.

Il dato statistico è però oggettivo.

Problemi sociologici: a Torino dalla metà degli anni 60 e nei primi anni 70 sono state costruite molte chiese, per lo più orrende. Da allora Torino ha perso circa 200.000 abitanti un'intera città capoluogo di provincia. E quelle chiese?

Antichissimamente in alcune zone periferiche c'erano le Pievi, chiese fuori dai borghi in cui gli abitanti andavano per le funzioni. È prevalso il metodo delle chiese in ogni borgata. Oggi sono borghi spopolati e i poveri preti girano come pazzi per celebrare in chiesette carine, ma minuscole. Si spostassero i fedeli?

Comunque molti studiosi notano nella società una perdita del sacro. Io ricordo da ragazzo le chiese piene, ma non ricordo che lì dentro ci fosse nulla di sacro, inteso come tentativo di rapportarsi al mistero, al trascendente. Una certa forma di esteriorità cattolica era un fatto sociale alla Durkeim con cui un certo ceto sociale celebrava se stesso.

In questi giorni, per altri motivi, mi torna spesso alla mente la canzone Borghesia di Claudio Lolli che descrive bene il mondo della mia fanciullezza e prima giovinezza.

Termina con

“Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia
Per piccina che tu sia il vento un giorno, forse, ti spazzerà via”

Quindi, quella gente che nel dopoguerra fino agli anni 70 riempiva le chiese, è stata spazzata via?

Ragionando su quel ceto sociale, una delle sue peculiarità era l'individualismo, la competizione totale con tutti gli altri individui di quello stesso ceto. Non so bene in cosa consistesse, ma da ragazzo sentivo parlare di solidarietà operaia; invece per i commercianti di Lolli o gli impiegati dei miei ricordi, era una competizione continua il cui premio era il possesso di beni di consumo il cui uso principale era quello di status-symbol. Un'etnia che si auto-combatte. 

Era come se dentro avessero già una bomba per la propria disgregazione, o almeno l'impossibilità di trasmettere ai posteri: un po' perchè tra i posteri: 

  • alcuni abbiamo rifiutato quel mondo, 
  • altri in questa corsa al “consumo” hanno dovuto superare barriere che hanno reso la “nuova borghesia” incompatibile con una Chiesa che nel frattempo aveva ritrovato se stessa.