Anni fa avevo iniziato a scrivere una specie di autobiografia, ma strutturara in modo da citare direttamente o indirettamente la musica cosiddetta "leggera" che ha accompaganto la mia infanzia e la mia giovinezza. Ho lasciato perdere, ma alcuni passi li rendo pubblici in questo blog
Caterina Caselli, antidoto dell'Amaro Cora.
Oggi ci preoccupiamo che le immagini di violenza e sesso trasmesse dai media impressionino e turbino i bambini. Giusta preoccupazione. Nei primi anni 60 quel che la TV trasmetteva era passato al vaglio di una fitta rete di censure e autocensure. Eppure ci fu un Carosello che mi causò quasi un trauma infantile: la pubblicità dell'Amaro Cora. La scenetta era interpretata da un'attrice che doveva essere piuttosto avvenente, ma completamente oca. Io che della "donna" in astratto non avevo già una idea molto positiva, forse perché andavo a scuola dalle suore ...omissis... ero sconvolto, terrorizzato all'idea di poter sposare, attratto dalla bellezza, una donna così stupida. Ma il terrore del rapporto con la donna in qualche modo metteva in crisi il ruolo di maschio, ulteriormente penalizzato dalla mia incapacità di giocare e addirittura di capire il calcio, allora il gioco maschile per eccellenza omissis...
Fu sempre il sistema dai media, radio e TV, a lanciare alla mia psiche un'ancora di salvezza... "All'improvviso arrivi tu!" Non posso affermare che a 11 anni fossi innamorato di Caterina Caselli, perché le sensazioni degli 11 anni erano diversissime da quelli che avrei provato qualche anno dopo. Caterina Caselli rappresentava un modello positivo di donna. Bella, ma non una donna fatale, non un donna che attrae ed irretisce. Caterina cantando aveva lo sguardo lungo, non puntava dritto come volesse interpellarti. Mi piaceva la sua voce, la sua carica di vita. Anche Rita Pavone non era una vamp ed era piena di energia, ma aveva l'atteggiamento della classica ragazza più grande rompiscatole che se c'è un gioco cretino lo propone sempre "Su! Su facciamolo tutti insieme! IO sono quella che dice "L'orologio di Milano fa Tic-tac! ...Ah tu ti stavi muovendo!!..."
Caterina Caselli invece era perfetta. Se avessi avuto una sorella maggiore avrei voluto che fosse stata lei.
La sua canzone per me più significativa: "Sono bugiarda". Mi esaltavano quegli accordi di Hammond. Il titolo e poi il testo aprirono la mia mente. Non sapevo ancora cosa fosse un paradosso, ne il paradosso del mentitore in particolare e la riformulazione di questo stesso fatta da Buridano, mai sentito parlare dei Koan dei monaci zen, meno che mai del Terorema di Goedel ed altre piacevolezze, semplicemente la frase "Io sono bugiarda" diede un energico colpo di manovella alle sinapsi che il mio cervello adibiva alla logica.
Il testo: in seguito approfondii questo tema con una canzone strutturalmente analoga anche se più colta, poetica e circostanziata "Il testamento di Tito" di De Andrè.
Posso avere tutte le teorie che voglio, fin che sono astratte. Ma quando "all'improvviso arrivi tu", davanti ad una presenza concreta le teorie vanno a farsi.... La legge, articolo per articolo si può smontare, dimostrare che è ingiusta o inadeguata, solo davanti a "Quel Nazareno”, “quell'uomo che muore/madre ho imparato l'amore”
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