giovedì 1 dicembre 2022

Manifesto per un altro PD

 Riporto qui quanto ho scritto a chi chiedeva adesioni a quel manifesto.

Premessa: una mia “posizione politica” risale a quando avevo 12 anni, 1968, affascinato delle immagini televisive di chi protestava contro la guerra in VietNam, per i diritti civili e nello stesso tempo sconvolto dai carri armati che entravano a Praga. Vedevo nei giovani praghesi la stessa bellezza che trovavo in quelli americani o i "contestatori" francesi. Quindi di sinistra, ma pesantemente antisovietico. Con varie “sfumature” e diverse valutazioni causate dalle esperienze personali e i diversi contesti susseguitisi in questi 54 anni, la mia visione politica è sostanzialmente quella. Quante volte mi sarebbe piaciuto essere tedesco, svedese, inglese, francese per avere una sinistra non egemonizzata da un partito filo-sovietico! Come non potevo essere interessato al Manifesto per un altro PD letto (in copia non mia, lo ammetto) su “IL FOGLIO” ?


Alcuni punti mi trovano d'accordo, altri meno

Essere il partito dei lavoratori significa esserlo di tutti, anche delle partite Iva e dei lavoratori autonomi. Finalmente! Io iniziai a lavorare nel 1980 presso una software house, pur con un regolare contratto prima commercio, poi industria, ma mi accorsi come il terziario avanzato riusciva ad eludere tanti dettàmi che avevano migliorato le condizioni dei lavoratori, e nel contempo di come i sindacati e la sinistra se ne fregassero, pensando ad un “operaio” che stava, in percentuale, scomparendo rispetto ai lavori che stavano sorgendo. Quindi aggiungerei anche i lavoratori dipendenti delle piccole aziende.

Populismo penale? Una forza di centrosinistra non può permettersi derive forcaiole e giustizialiste. OK

Il PD è l'unico partito che ha una comunità politica sul territorio e merita un gruppo dirigente adulto e coraggioso. Boh?

Serve attenzione per contrastare l'approccio polacco all'Unione, per impedirne le conseguenze peggiori. Non sono uno stratega. Mi sembra solo che l'approccio “salviniano” non sia dei più furbi.

Sbaglia chi si mobilita per la pace senza qualificarne in alcun modo le condizioni in capo all'aggressore. Certo, ma occorre anche non essere ingenui e tenere conto che la guerra conviene a molti

L'esperienza di Draghi ci ha insegnato che l'aumento della produttività aiuta la lotta alle disuguaglianze. Cosa si intende per produttività? Se è il rapporto tra beneficio e “sforzo” per ottenerlo sono d'accordo. Se si pensa che sia meglio favorire i settori biomedico, informatica e telecomunicazioni, etc... piuttosto che proteggere bagnini e pizzaioli sono assolutamente d'accordo. Se ce lo ha insegnato l'esperienza di Draghi, non saprei. Comunque usando astrattamente la parola produttività si possono fare cose “molto” di destra!

Non c'è produzione di ricchezza senza imprese, valorizzazione dell'iniziativa, del talento e del sacrificio. Mi ricorda un fatto meglio raccontato in piemontese. Un avvocato stava facendo la sua arringa e l'imputato lo interrompe urlando, “Avvocato, la faccia più breve, altrimenti perdiamo la causa!” Mi sarei fermato alla parola iniziativa, magari aggiungendo “e del rischio” ma trovo ambigua la parola “del talento” e orribile “del sacrificio”. Tutto l'antico testamento è un'invettiva contro coloro che “sacrificano agli dei” (lo ribadisce anche Massimo Recalcati!) Molti martiri cristiani furono uccisi perché rifiutavano di sacrificare. Quando i barbari saccheggiarono Roma, alcuni patrizi videro come causa di questo scempio, l'aver smesso di “sacrificare” alla divinità. Agostino, nel “De civitate Dei” contesta quest'affermazione dicendo che Roma era diventata grande, non per i sacrifici ma per la “virtù” dei romani antichi. Detta in termini terra-terra quando io scelgo un prodotto/servizio i parametri che mi muovono sono la mia necessità e la qualità offertami, cioè la virtù di chi capisce la mia necessità/ interpreta il mio gusto. Non mi interessa quanto il fornitore abbia “sofferto” anzi, se so che ci sono condizioni di lavoro di sfruttamento o pericolosità, tendo ad evitare quel prodotto/servizio. Non mi faccio mai portare i pasti dai “delivery” per dire. Su questo punto mi trovate fermamente contrario.

Un partito vince se ha un'identità forte e viene percepito come autentico il suo “per”, non solo il suo “contro”. Infatti la DC nel primo dopoguerra aveva al suo interno gente di sinistra di area sindacale, monarchici, liberali, conservatori, tecnocrati progressisti... e vinceva perché era l'argine al PCI. 😂  Con tutto ciò, sapere cosa si vuole, è meglio. Il controesempio fatto sulla DC funzionava anche per la legge elettorale proporzionale con preferenze.
 
Cordiali saluti e buon lavoro!

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