Liberi e Uguali richiama alle parole Liberta Uguaglianza e Fraternità, trinomio della rivoluzione francese. A parte la critica che si può fare a questo trinomio su come (non) è stato realizzato proprio da coloro che ne erano gli alfieri, il fatto stesso che un partito italiano salti volutamente un terzo dei valori che sembravano legati insieme, non può che generare delle domande. Perchè l'hanno fatto?
Perchè hanno avuto una strana forma di pudore a mettere anche "fraterni"? Ma eludere la capacità di riconoscere un'origine comune e quindi guardare positivamente le altre persone, mi lascia abbastanza perplesso.
Per scendere nel dettaglio io, deluso da Renzi, speravo in una sinistra-sinistra ma quasta mi ha deluso. Bersani forse ha un back-ground culturale di amministratore regionale e ministro, ma Grasso che ha da spartire con i diritti dei lavoratori, con il welfare, con i sindacati? Idem in peggio per la Boldrini. Peggio che mai per il bombardatore NATO della Yugoslavia, per lo svenditore del patrimonio statale alle multinazionali estere, per il vinificatore di vino francese in Umbria... Ma quel che è peggio di quell'uomo (e di tutti i suoi sodali) che quando Gorbacev ha chiuso con il comunismo, questi non hanno fatto la minima analisi critica del fallimento di quel sogno ma hanno mantenuto le strutture di potere gestendole come avrebbe fatto un liberale qualunque.
Insomma, non rappresentano nessuna alternativa a sinistra, nel senso di salvaguardia dei valori della sinistra.
Damiano, per esempio, che ha una lunga esperienza sindacale e mi pare capace di fare il suo lavoro è rimasto nel PD.
Ecco un partito per cui non voterò.
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