Volevo fare un post sulla mia delusione-Renzi (di cui pure fui sostenitore).
Non ho avuto tempo: ci tornerò.
Volevo parlare del fatto che per il 24 maggio pare (notizia non smentita) che il governo abbia chiesto ai comuni di esporre la bandiera e il comune di Bolzano (con una sua logica coerente) l'ha esposta a mezz'asta.
Se fossi stato io il governo avrei commemorato questa data come un giorno di lutto. Innanzitutto per i morti che la guerra ha causato. Inoltre per come l'Italia è entrata in guerra. Ricordo che la maggiornanza della popolazione NON voleva la guerra: la maggioranza dei socialisti, la Chiesa, Giolitti che da buon piemontese, si accorgeva che una guerra così - non una guerra lampo- aveva dei costi e richedeva un'organizzazione che l'Italia allora non aveva: quindi la sua entrata in guerra avrebbe determinato "costi" enormi di tutti i generi, mentre promettendo la neutralità si poteva ottenere per via diplomatica Trento e Goriza e qualche forma di autonomia per Fiume e Trieste.
Pochi erano quelli favorevoli: esuli dal PSI (Mussolini) intellettuali (padre Gemelli, d'Annunzio...) ma lo erano il re, il capo del governo ed il ministro degli esteri che SENZA INFORMARE IL PARLAMENTO si accordarono con l'Intesa. Quindi l'entrata in guerra fu una prevaricazione dell'esecutivo, un atto di decisionismo che costo centinaia di migliaia di vite e ancor più di giovani con ferite che resero ardua l'esistenza futura.
Ora mi domando: nel non aver sottolineato il lutto, ma chiesta l'esposizione della bandiera i casi sono due:
1) Ignoranza della storia
2) Si vuole proprio sottolineare la bontà della "governabilità" cioè un decisionismo che prevalica le istituzioni democratiche. Se è così...
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