Quando ero ragazzo lessi "I persuasori occulti" di Vance Packard. Non ho più preso in mano quel testo. Chissà che effetto farebbe oggi?
Ricordo pochissimo ma mi è rimasto impresso un espisodio.
Si racconta che i primi preparati per torte furono un flop commerciale: non ebbero minimamente successo. Le massaie che li compravano una volta non li compravano più e sconsigliavano il loro acquisto, perché le torte non venivano.
La causa è facilmente spiegata. I preparati per torte avevano un'unica busta con un miscuglio già dosato di farina, zucchero, sale, lievito e altri ingredienti. Bastava diluirli nella misura indicata sulla confezione, infornarli e la torta sarebbe venuta. Ma donna americana anni '50 non era d'accordo. Va bene un cibo già preparato per le situazioni di urgenza, quando rincaso più tardi del solito la sera, che belle invezioni sono le scatolette, ma se faccio una torta, cioè un cibo "della festa". allora non ho più l'urgenza e voglio metterci qualcosa di mio.
Le acquirenti di tale prodotto quindi aggiungevano ingredienti, diluivano in modo diverso, inventavano tempi di cottura diversi ... combinando pasticci!
Le ditte produttrici di tali preparati per torte capirono che, anche se per loro era più facile mettere tutto in un unica busta, avrebbero dovuto mettere lievito e farina in buste diverse, magari suggerire possibilità alternative ("potete aggiungere cacao...) e non "chiudendo" più la creatività delle potenziali acquirenti, riuscirono a vendere.
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