Sul tema del 5% del PIL in difesa, ricordando l'inciso manzoniano nella descrizione del milanesato nei Promessi Sposi,
“...e provvisioni per l'esercito, e lo sciupinìo che sempre le accompagna”
viene il sospetto che nella migliore delle ipotesi sia una forma
surrettizia di aiuti di stato ai “capitani d'industria” che non hanno
saputo prevedere l'evolvere del mercato.
Se invece difesa deve essere, per essere efficaci, occorre partire
dalla situazione bellica attuale: Ucraina e Gaza insegnano che gli
aggressori puntano direttamente alla popolazione civile e i principali
obiettivi sono gli ospedali, poi scuole e case. Allora i nuovi ospedali
che si progetta di costruire o ristrutturare, si edifichino col 5% del
PIL “a prova di attacco di missili e droni”. Idem per l'edilizia
scolastica, che pare abbia delle necessità impellenti, ma manchino i
fondi: inquest'ottica ci sarebbero!
Questo approccio, oltre ad essere difesa efficace considerando il
modo attuale di gestire la guerra, potrebbe affievolire il dilemma “o
armi o welfare”, sarebbe compatibile con la nostra costituzione che
giustamente prevede solo la difesa, ma non aggressioni e invasioni a
stati terzi.