Totalmente d'accordo con il Papa a definire una pazzia l'idea di aumentare le spese militari.
Ora aggiungo una piccola nota immaginandomi un liberale-liberista. Non lo sono, ma ritengo utile le obiezioni che possono emergere da tale punto di vista.
Ho letto molti articoli contro i finanziamenti a pioggia. Sono totalmente d'accordo che ad un incremento del capitale investito non necessariamente corrisponde un miglioramento delle prestazioni della filiera produttiva.
Il mercato delle armi – belliche, non le pistole dei gioiellieri – ha due particolarità:
A differenza del mercato dell'auto, dell'abbigliamento ecc... i potenziali compratori non sono milioni di individui, ma alcune decine di “entità”.
I decisori dell'acquisto non sono gli utilizzatori finali, ma delle posizioni apicali rispetto agli utilizzatori.
Cosa implica questo? Che in questo mercato non esiste quella selezione darwiniana che porterà a fare emergere il prodotto con miglior rapporto prezzo/prestazioni.
Mi si obietterà che questa “selezione darwiniana del libero mercato” è teorica. Vero, ci sono di mezzo i persuasori occulti, le tecniche di delivery, le mode del momento, ed altri elementi che creano un ambiente tale per cui il migliore non è il migliore in assoluto, ma il più adatto a quell'ambiente.
Con tutto ciò, un ambiente con pochi
decisori, che appartengono alle burocrazie statali, come può
avvenire questa “selezione darwiniana”? Non avviene.
Il deliziare il cliente che predicano i guru del marketing, pur senza ipotizzare reati di tangenti, si realizzerà in “aumento delle spese di rappresentanza”. Questo 2% andrà parte in questo, parte nelle tasche di top-manager di aziende del settore, parte in lavoratori già anche troppo tutelati, in parte disperso nei rivoli in cui si disperdono i soldi pubblici.
Sarbebbe stato più sensato partire con analizzare le debolezze dei nostri sistemi (es. attacchi ai sistemi informtici e delle telecominicazione) ipotizzare livelli di sicurezza, calcolare i costi per colmare il "gap" e vedere se sta nel 2%, ovviamente tenendo conto degli art 11 e 52.