Noi ci siamo sposati circa cinque anni “in ritardo” rispetto alla media dei matrimoni di quelli della nostra generazione che era sotto 30 anni, per cui gli invitati da parte nostra avevano tutti pargoletti in età da scuola materna, qualcuno anche da elementare, più due Andrea in arrivo. I festeggiamenti hanno dovuto tenere conto di questa situazione positiva. Ma anche i festeggiamenti dei matrimoni dei coetanei a cui avevo partecipato negli anni precedenti, erano abbastanza sobri, seppur piacevoli. Brindisi, qualcosa da mangiarci insieme perché l'alcool non desse alla testa, saluti agli amici e parenti, salamelecchi agli invitati dei genitori e soprattutto occhio se tra le invitate, che solitamente per i matrimoni si conciano al meglio, ci fosse qualcuna particolarmente carina. Al matrimonio di Maria Rosa e Giovanni, infatti...
Se capitava qualche matrimonio con invitati particolarmente amanti del canto, qualche canzone insieme, se amanti del ballo qualche giro di danza (capitato raramente) o a volte qualche mini show preparato da amici degli sposi che ne fossero capaci. Tutto con una certa leggerezza, sobrietà e con l'impressione di non seguire nessuno schema rituale predefinito. Invece notato che i matrimoni attuali sono molto più “ritualizzati” e appesantiti nella parte “laica” s'intende.
In uno di questi matrimoni con riti più “strong” ho sentito nel “gioco del quiz” fare allo sposo la domanda:
Di' un brano musicale che ti fa venire in mente “lei” e cantalo
1) Io avrei risposto con Cantus firmus to Counterpoint perché avrei saputo intonarlo, mentre altri che seguono nell'elenco, sono un po' più difficilini.
Nel lontano - penso - 1974 mi coinvolsi in una recita di cui il vulcanico e geniale donBerna era regista e anima, tratta da “Assassinio nella cattedrale” di T. S. Eliot. Io ero uno dei diaconi al seguito di Thomas Becket e mai avrei immaginato che tra le donne del popolo c'era quella che sarebbe stata dopo sedici anni mia moglie. Quello fu il nostro primo incontro anche se sostanzialmente ci ignorammo. Come musiche di sottofondo per staccare tra un quadro e l'altro, furono scelti dei momenti solo musicali dai dischi “England” e “Fantasia Lindum” degli Amazing blondel e la caduta del sipario era accompagnata appunto da Cantus firmus to Counterpoint.
2) Nel 1984 rimasi in America per lavoro quasi tutto il mese di agosto e poi da fine ottobre ai primi dicembre. I momenti di tempo libero dal lavoro non erano sempre piacevoli. Al mio solito disagio esistenziale, si aggiungevano crisi di solitudine che non mi rendevano neanche piacevole “andare in giro” Una sera in cui ero particolarmente giù, accesi la radio e sentii “Nobody loves me like you do” e la mia tristezza aumentò. Eppure … prima di partire una mia amica (la gia citata Maria Rosa) mi aveva detto se in America fossi riuscito a trovare una copia dell'antologia di Spoon River ovviamente in inglese, per una sua amica... e mentre ascoltavo depresso e solo quella canzone impacchettavo il libro comprato poco prima per l'amica dell'amica, cioè la mia futura moglie!
3) Nel 1989 prima gita insieme alla fidanzata che sarebbe diventata mia moglie. Meta “Cinque Terre” che allora non erano ancora colpite dall'overtourism. Tramonto sulla piazzetta in riva al mare di Vernazza. Momento bellissimo. Sulla piazzetta c'erano dei ragazzi un un piano elettrico, flauto ed altri strumenti. Ricordo che hanno eseguito anche brani per flauto e clavicembalo di Bach. Un insieme di cose stupende: “lei”, Vernazza, tramonto e sottofondo musicale stupendo!
4) Intorno ai primi anni duemila, quell'anfiteatro difronte al Liceo Cottini succursale era utilizzato parecchio per esibizioni pubbliche. Ora non più. L'ultima volta che ho sentito qualcosa, putroppo lei non si sentiva in forma ed è stata a casa. Suonava un gruppo che invitata al balfolk. Noi non conoscevamo ancora questo genere, ma ero sentito triste per la sua assenza. Tra le varie cose il gruppo ha suonato una musica tipo questa
(non so assolutamente né il titolo né l'autore ma è rimasta come la musica che mi ricorda la sua assenza
5) Ci siamo iscritti ad un corso di balfolk. Tra tutti i balli, alcuni per me difficili, altri meno, il più divertente e facile è la “pieternelle” che mi sembra proprio indicato per una coppia di vecchi sul punto di essere rimbambiti! Molto divertente e piacevole pensare di potersi accompaganre nell'ultimo tratto del cammin di nostra vita!