Kant, sommo filosofo, era un uomo molto metodico. Si racconta che i suoi concittadini regolassero i loro orologi quando lo vedevano passare mentre compiva la sua passeggiata mattutina. Ma come avrà fatto Kant ad essere sempre così puntuale? Prima di uscire di casa consultava il suo orologio, che regolava quotidianamente con l'orologio del campanile. Il campanaro, uomo molto preciso e solerte nel compiere il proprio dovere, teneva l'orologio del campanile sempre in perfetto orario. Come? Regolandolo al passaggio di Kant, nella sua passeggiata mattutina.
La notte è buia e fredda. Kant guarda il suo orologio che gli indica l’ora della sua passeggiata mattutina. Pur intirizzito ed assonnato, metodicamente esce. Il vento gelido lo schiaffeggia. Egli incespica spesso nei sassi a causa del buio di questa notte senza luna. Ma questa notte ventosa e senza luna gli presenta un firmamento gremito di stelle. Kant rimane qualche istante estasiato a contemplarle, ma poi si distoglie spinto dall'imperativo categorico di portare l'ora esatta a tutti i suoi concittadini.
I suoi concittadini infatti lo attendono.
“E’ passato...” mormora la vecchia inferma Gertrud che dal suo letto ha sentito il traballare delle assi sul ponte di legno del canale vicino a casa ed intanto regola il suo orologino, gioiello di tecnica e di oreficeria.
"Eccolo... Puntuale come al solito" tuona l'obeso borgomastro che ha sentito dei passi nella piazza e sale su di uno sgabello per regolare l'orologio a pendolo.
"Le 7 e 53 precise come sempre" esclama Herr Hans Müller smanettando col suo orologio fuori dal panciotto, dopo aver udito un rumore vicino alla siepe della sua villa.
La notte era buia e fredda. Mentre Kant passeggiava non c'era in giro quasi nessuno. Solo un ubriaco barcollava in piazza, un cane randagio faceva traballare le assi del ponte di legno sul canale, il vento rumoreggiava giocando con le siepi.
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