Sono un assiduo, nei limiti del possibile, frequentatore dei mezzi pubblici.
Mi piace molto quella foto del futuro papa Francesco, allora arcivescovo di Buenos Aires, seduto in metropolitana.
Orbene, pare che i mezzi pubblici abbiano grossi problemi di debito. Lo credo bene!!!!
Supponiamo che ad un commesso (non padrone) di una salumeria, un cliente chieda "Prosciutto marca XY" ed il commesso debba dire "Non ce l'abbiamo, ma le consiglio il prosciutto marca YX che... " "ah no!" dice il cliente "o XY o niente" ed esca dal negozio. E supponiamo che la scena si ripeta con vari clienti, molte volte ogni giorno. I casi sono due 1) il commesso non dice nulla al titolare ed nel giro di poco perdono tutti i cliente 2) il commesso ne parla con il titolare, il titolare lo ascolta e magari decide di fornirsi anche della marca XY per non perdere i clienti.
Bene. La GTT non segue questa seconda strada.
Nei meiei viaggi sulla linea 10 (fino a pochi anni fa quotidiani, poi purtroppo rarefatti) ho sempre notato l'assurda situazione della fermata 32 (per me prima o poi ci scappa il morto - una soluzione al probelma) o del fatto che nell'attraversare largo Orbassano da nord verso sud, quando il semaforo per il 10 che si trova in corso duca degli Abruzzi diventa verde, il 10 spesso non riesce a muoversi perchè bloccato da un'auto ferma al rosso di corso Rosselli che sta sui binari ed obiettivamente non può andare ne avanti ne indietro. (due soluzioni al problema!)
Se lo notavo io che passavo una volta al giorno non penso che non lo notassero i tranvieri che ci passavano ben di più!
Allora siamo nella situazione 1) del salumiere.
Evidentemente non esiste una mentalità aziendale dove coloro che sono a contatto diretto con l'erogazione del servizio sono implicati per primi nel notare i margini di miglioramento, e quanto loro dicono non è considerato un mugugno, ma un imput per le decisioni organizzative;
finchè le decisioni sono prese da un management che magari viaggia pure in auto (speriamo non blu!) l'azienda non potrà che fare debiti e non c'è modo per venirne a capo.
L'unico modo è cambiare mentalità: che chi è a contatto con l'erogazione del servizio sia coinvolto nel miglioramento del processo in prima persona, ed il management parta dai suoi input, non da pensate a tavolino.
Toyotizzatevi!
"Giovane di lungo corso" si riferisce ad una battuta che pare abbia fatto l'on. Bersani. A chi gli diceva di fare spazio ai giovani nel partito lui rispose "Ci vogliono sì giovani, ma giovani di lungo corso!" Non è un blog di politica in senso stretto. Seguendolo si capirà perchè io mi sento un giovane di lungo corso.
domenica 30 luglio 2017
mercoledì 5 luglio 2017
Diego Fusaro sbaglia / Migranti = Compagni che lottano con noi
Diego Fusaro
non sbaglia le sue analisi sono lucidissime e corrette. Eppure…
Ho in mente
un’analisi più dettagliata della mia critica al lucidissimo, valido e simpatico
personaggio. Ora mi limito ad un giudizio molto di dettaglio:
Migranti=
Esercito industriale di riserva.
Dice il Nostro. Perfetto in
ottica marxista. Sicuramente UNA delle intenzioni di chi li fa venire. Ma ...
Perché
accoglierli non vuol dire anche renderli edotti dei diritti dei lavoratori,
delle lotte operaie, della solidarietà non dico di classe, ma del popolo
Perché non
farli diventare compagni che lottano con noi?
Probabilmente
perché la sinistra italiana, che per anni si è limitata a demonizzare berlusca, la sinistra delle banche e della lottizzazione, non ha più la cultura per farlo.Probabilmente perché il popolo di sinistra, oramai abituato alla politica davanti ai TV nei talk-show, non ha più i luoghi e le relazioni umane per fare una simile impresa.
E' vero, i migranti ci mettono di fronte a noi stessi, rendono evidenti i nostri problemi.