mercoledì 17 luglio 2019

Errore nel Cameo

Trovo molto interessanti e pondarati i Camei di Riccardo Ruggeri, così come trovo interessante il suo giornale on-line Zafferano
All'origine del nio gradimento per suoi interventi ci sono due elementi.
 Il fatto di essere “apota”, come si definisce lui stesso, cioè non ha una visione da “tifoso” come spesso si incontra negli opinionisti
 L'altro elemento è che Ruggeri parte da un'esperienza personale. Emerge chiaramente che non è uno storyteller di professione, ma uno che in vita sua ha messo “The skin in the game” come dice il titolo di un libro di Nassim Taleb.
Ma,nessuno è perfetto.
In un Cameo in cui invita Salvini a dimettersi dal governo, dice una parola errata.
Che Salvini (ma penso chiunque) non possa fare il ministro degli interni ed insieme il leader di un partito movimentista lo sostengo dalla nascita dell'attuale governo. Condividio il giudizio negativo sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi correttamente bocciata al referendum, ma trovo sgradevolmente ambiguo il fatto che parli di “staff vaticane” favorevoli all'immigrazione come le ZTL.
Su questo tema penso di essere più “Skin the game” di lui, non tanto per quello che faccio io, poca roba, ma perchè conosco molte persone di area cattolica che li aiutano, sia qui e sia  “a casa loro”. Inoltre molti vescovi, soprattuto africani, sono preoccupati per il drenaggio di risorse nelle loro terre d'origine, proprio perchè “sono i migliori quelli che se ne vanno” e le rimesse non equibrano la perdita di intere coorti di età in certe zone. Gli stessi vescovi africani poi mettono in guardia sui rischi del viaggio.
Escursus: il sommo filosofo Marcello Marchesi diceva “Come vorrei che tutti fossero felici così nessuno verrebbe a rompermi le scatole”
Ritorno: i migranti sono spesso in difficoltà oggettiva, vuoi perchè il loro progetto migratorio si dimostra più difficile di quanto avevano previsto, ne conosco personalmente, vuoi per altri motivi a volte peggiori. Il Buon Samaritano, a cui ogni cattolico guarda come esempio, si ferma anche per loro, da cui ne consegue una benevolenza che cozza contro richiami xenofobi. Ma non è che i cattolici desiderano il verificarsi di questa situazione. Non siamo come i “forestali” accusati di procurare gli incendi per avere ancora lavoro: avremmo tutti altre idee per il nostro tempo libero e per i soldi che eccedono le nostre neccessità... ma tant'è. Poi magari tra i migranti ci sono anche persone simpatiche, stare con loro ti aiuta ad aprire la mente, insomma un po' di centulpo che Gesù promette c'è, ma nessuno ama la causa del loro disagio.
Non so cosa intendeva Ruggeri con “staff Vaticane” ma ci tenevo a fare questa precisazione.

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